ROBERTA RAMPINI
Cronaca

L’infermiere di famiglia è in servizio: "Un ponte tra medico e parenti"

La figura attivata dall’Asst Rhodense al lavoro anche nel mese di agosto: "È diventata indispensabile". La storia di Bruno tornato a casa dopo il ricovero e il piano per intercettare i bisogni di salute per tempo.

Il servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità attivato dall’Asst Rhodense e nei distretti sociosanitari di Rho e Bollate col progetto di Sorveglianza domiciliare

Il servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità attivato dall’Asst Rhodense e nei distretti sociosanitari di Rho e Bollate col progetto di Sorveglianza domiciliare

Ancora poco conosciuto, ma molto apprezzato dai cittadini. È l’infermiere di famiglia e di comunità, una risorsa strategica per il futuro dell’assistenza territoriale. Attivato con successo anche dall’Asst Rhodense è diventato per molti pazienti una figura indispensabile.

Come nel caso del signor Bruno, 86 anni, affetto da decadimento cognitivo per malattia di Alzheimer in stadio avanzato. A novembre è andato in pronto soccorso per ictus ischemico. Quando è tornato a casa, l’infermiere di famiglia e di comunità, ha attivato per lui un piano di assistenza individualizzato, coinvolgendo il medico di base, i caregiver e la badante, garantendo continuità assistenziale nelle 24 ore post- ricovero.

Questo tipo di gestione nella cura della persona ha consentito a Bruno di ridurre gli accessi in pronto soccorso, recuperare la deambulazione autonoma senza ausili, l’inserimento in un progetto di Rsa aperta per il recupero motorio completo, oltre ad un aumento della percezione di sicurezza da parte del paziente e della figlia.

"Abbiamo introdotto l’infermiere di famiglia e di comunità già da qualche tempo - dichiara il direttore generale dell’Asst Rhodense, Marco Bosio - rispondendo in modo tempestivo ai bisogni emergenti dei cittadini. L’infermiere di famiglia e di comunità collabora con il medico di medicina generale nella fase di valutazione delle condizioni della persona e del nucleo famigliare, individuando quali sono i bisogni assistenziali, relazionali e ambientali".

Nei distretti sociosanitari di Rho e Bollate, invece, l’infermiere di famiglia e di comunità ha la funzione di intercettare precocemente i bisogni di salute e di attivare risposte tempestive, in collaborazione con le Unità di cure domiciliari e con le centrali operative territoriali, garantendo un’assistenza personalizzata e continuativa. Ed è qui che si inserisce il Progetto di Sorveglianza Domiciliare, un modello virtuoso di intervento soprattutto verso le fasce più fragili della popolazione che risponde a 360° gradi ai bisogni della persona attivando anche una rete sociale di interventi.