L’indiscrezione sugli azzurri Forza Italia, l’esodo non si ferma Altri 15 pronti a lasciare per FdI

Tra loro ci sarebbero Fabio Altitonante, Giovanni Ferretti e Alessandro De Vito. Avrebbero un accordo con Mario Mantovani. L’annuncio sembrava potesse arrivare ieri dal Pirellone, ma è slittato all’ultimo.

L’indiscrezione sugli azzurri  Forza Italia, l’esodo non si ferma  Altri 15 pronti a lasciare per FdI

L’indiscrezione sugli azzurri Forza Italia, l’esodo non si ferma Altri 15 pronti a lasciare per FdI

di Giambattista Anastasio

La certezza è che ieri mattina è circolato un invito ad una conferenza stampa dal titolo davvero poco equivocabile: "Nuovi amministratori della provincia di Milano aderiscono a Fratelli d’Italia". L’altra certezza è che la conferenza stampa è stata poi sconvocata. Da qui iniziano le indiscrezioni, che come tali vanno prese e considerate sebbene provengano da fonti di primo piano della politica regionale. Ad aderire a Fratelli d’Italia sarebbe una nutrita pattuglia di amministratori di Forza Italia – una quindicina in tutto –, tra i quali spicca Fabio Altitonante, già sottosegretario in Regione nella prima Giunta Fontana, carica dalla quale si dimise per effetto del coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria, nonché attuale sindaco di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, in Abruzzo. Insieme al suo, si fanno i nomi di Giovanni Ferretti De Luca, sindaco di Rozzano, e di Alessandro De Vito, consigliere della Città Metropolitana.

I tentativi di parlare con Altitonante ieri non sono andati a buon fine, ma a quanto ricostruito, il passaggio a Fratelli d’Italia sarebbe dettato anche dalla volontà di candidarsi alle elezioni regionali abruzzesi, in programma nel 2024, nel collegio di Teramo, ritenuto off limits per Forza Italia. Altro fattore sarebbe lo scarso feeling con i vertici degli azzurri. La conferenza stampa sarebbe saltata perché chi ha tessuto la trama dell’operazione – Mario Mantovani, a sua volta ex forzista passato nelle fila di Fratelli d’Italia, dove gode di un certo peso, almeno sulle cose lombarde – non avrebbe completato tutti i passaggi interni al partito, non avrebbe condiviso l’operazione con tutte le anime di Fratelli d’Italia e, in particolare, con quella di Stefano Maullo, il meno incline, a quanto viene riferito, ad accogliere Altitonante e i suoi.

Se nei prossimi giorni l’approdo dei quindici nel partito di Giorgia Meloni dovesse essere confermato, sarebbe un ulteriore colpo del Forza Italia, sempre meno presente e rappresentata sul territorio, sempre più indebolita dai cambi di casacca, proprio a pochi giorni da una convention nella quale, e con la quale, si è cercato di rimandare un’idea di rilancio e di centralità del partito sia all’interno del centrodestra sia nelle dinamiche e e negli equilibri di governo. Una convention per la quale, si dice, non si sia badato a spese pur di avere un certo riscontro di presenti.

Convention a parte, vale la pena sottolineare che solo in Lombardia, i forzisti hanno via via perso esponenti del calibro di Alessandro Fermi, Alan Rizzi, Marco Bestetti, Mauro Piazza, Alessandro Mattinzoli, Paolo Franco o Federico Romani. Senza contare Mariastella Gelmini, restando sempre in ambito lombardo. Soltanto poche settimane fa sono cambiati i vertici di diverse regioni, Lombardia compresa: qui Alessandro Sorte, ex assessore lombardo a Infrastrutture e Trasporti, ha preso il posto di Licia Ronzulli. Il suo compito era (ed è) quello di pacificare il partito. Le prossime settimane saranno rivelatrici. E a più livelli.

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