Maria Rita
Parsi
impotenza è al potere. E l’unica maniera che ipotizza e infligge al mondo, per sentirsi potente ed immortale, è distruggere. Il potere distruttivo come ricorda Erich Fromm in “Anatomia della distruttività umana” si declina, non a caso, nel “Io morirò ma morirete tutti”. Ed è con l’angoscia di morte, madre di tutte le angosce umane, che tiene in ostaggio e ricatta se stesso, gli altri, l’umanità tutta. La distruttività è la più estrema e feroce difesa patologica di chi alimenta il pericolo perché si sente in pericolo. E se “la vita è un dolore che non passa mai la vita è un piacere che non passa mai finché non passa la vita” come scrivevo a nove anni, la vita è, anche e ancora, uno stato di necessità. Laddove è sovrano e libero di riconoscersi e di riconoscere gli altri, di rispettarsi la propria e la vita altrui, soltanto chi impara ad “addomesticare”, ogni emergenza, ogni incertezza, ogni pericolo, ogni danno, ogni paura, ogni terroristico ricatto, ogni indegna violenza, per umiliare la propria anima, il proprio corpo, la propria mente e quella altrui. Laddove è e sarà “ immortale” solo e soltanto chi, bandendo ogni paura della solitudine riuscirà, nel Bene, a passare e a donare a chi viene al mondo e dovrà crescere il testimone di questa invincibile, competente, coraggiosa capacità di resistere, di non arrendersi, di continuare ad amare lottando. Senza avere sulle spalle l’incubo minaccioso della distruzione totale, in fame e in guerra, in preda alla strage degli innocenti, degli esseri umani tutti: anziani, giovani,donne, diversabili; degli animali, della Natura. Poichè, come scrive il sessantottino prete poeta Michel Quosit: “Non ci si salva da soli. Ci si salva in metropolitana”. E, soprattutto, non ci si salva se si sottovaluta il contagio emotivo, il Covid 20 che, dopo una pandemia con milioni di morti, può traghettare l’angoscia di morte di tanti folli che , purtroppo e da sempre, governano il mondo e che è stata determinata da un virus inizialmente incontrollabile e, comunque, invisibile e capace di colpire , mortalmente, chiunque , per farla approdare in una nuova angosciosa condizione di morte. Laddove la follia al potere individua, finalmente, un nemico visibile da abbattere.