VALENTINA TARANTINO
Cronaca

Liceo di scienze applicate: "L’intelligenza artificiale è la sfida dei nostri tempi"

Lo Spinelli di Sesto è tra le prime scuole in Italia ad avviare il nuovo indirizzo "Saremmo voluti partire già l’anno scorso a Cusano. Adesso siamo pronti".

Liceo di scienze applicate: "L’intelligenza artificiale è la sfida dei nostri tempi"

Lo scientifico Altiero Spinelli. Sotto, la dirigente scolastica Concetta Luppino

L’anno scolastico alle porte portà con sé importanti novità per i 27 ragazzi di una prima del “Liceo scienze applicate analisi dei dati e intelligenza artificiale”, indirizzo che parte quest’anno all’istituto Altiero Spinelli di Sesto. Ce ne parla la dirigente scolastica, Concetta Luppino.

Com’è nato il progetto di un nuovo indirizzo legato all’AI?

"Tutto inizia un paio d’anni fa, da un’esigenza piuttosto frequente di questi tempi: rinnovare l’offerta formativa della nostra altra sede di Cusano, che aveva sempre solo ospitato corsi dell’istituto professionale. Così, dopo aver seguito diversi momenti di formazione destinati a noi dirigenti scolastici, ho pensato che oggi puntare sull’intelligenza artificiale fosse la strategia vincente. Il passo successivo è stato metterci in rete con gli altri istituti che, in Italia, si stavano muovendo nella stessa direzione, per creare programmi e metodologie ad hoc. Purtroppo, però, a causa di un ritardo della Regione, non ci era stato possibile, in un primo momento, pubblicizzare il nuovo indirizzo e raccogliere un numero idoneo di studenti per Cusano. Quest’anno, invece, abbiamo raggiunto i numeri giusti proprio qui a Sesto".

Quali sono le principali novità che gli studenti sperimenteranno?

"Ci sono anzitutto alcune modifiche nel piano delle materie. Facendo ricorso all’autonomia scolastica, abbiamo apportato variazioni rispetto al programma settimanale del liceo delle scienze applicate. In particolare, le ore di scienze sono state ridotte per aumentare quelle di matematica e informatica, facendo anche spazio al diritto e all’economia politica. Questo perché conoscere il funzionamento del mercato e padroneggiare nozioni di diritto è fondamentale se si vuole avere a che fare con l’AI, che ormai permea del tutto il settore commerciale. Ma a cambiare saranno anche le metodologie della didattica".

In che senso?

"Nel senso che il fine del corso non è insegnare a usare gli strumenti dell’AI, quello è alla portata di tutti. L’obiettivo è istruire a farne un uso consapevole e sviluppare nuove competenze dal suo impiego. Come? Imparando a interpretare correttamente i dati e le informazioni che l’intelligenza artificiale produce. Ma la sfida è anche far capire ai ragazzi che è la loro intelligenza a essere creativa e flessibile, in grado, a differenza dell’AI, di porsi e analizzare problemi di natura morale. Problemi e limiti che affronteranno con i docenti di “filosofia ed etica”".

Come hanno reagito studenti e genitori a questo ampliamento nell’offerta formativa?

"Con grande curiosità e interesse. In fondo, siamo tutti consapevoli del fatto che l’AI farà sempre più parte delle nostre vite e la scuola non potrà più farsi trovare impreparata".