Milano, arriva il primo liceo cinese: Fermi protagonista

Più scambi culturali con la rete di atenei

Il Forum di scambio educativo Italia-Cina promosso dal Centro Culturale Cinese

Il Forum di scambio educativo Italia-Cina promosso dal Centro Culturale Cinese

Milano 15 marzo 2019 - Scambi educativi Italia-Cina: gli atenei di Henan fanno rete per potenziare i viaggi di studio. E mentre nasce una piattaforma informativa per gli studenti interessati a studiare la lingua e la cultura cinese, in quel di Milano è allo studio anche il primo liceo cinese. Alla regia del “Forum di scambio educativo” ci sono il Centro Culturale Cinese guidato da Li Leo, la scuola LongJia, l’associazione Diamocilamano e anche il liceo scientifico Fermi, storico alleato. Nove delegati delle università di Henan questa settimana hanno incontrato insegnanti e studenti. «L’obiettivo è promuovere rapporti tra le università, ponendo le basi per collaborazioni future, affinché si crei un ponte interculturale tra il popolo cinese e quello italiano», spiegano dal Centro Culturale Cinese di via Paolo Sarpi. In Henan il 2,5% dei 100 milioni di abitanti è studente e continuano a crescere gli universitari stranieri: ne vengono ospitati oltre duemila all’anno. Milano a sua volta continua ad attrarre studenti dalla Cina, interessati in particolare ad arte e musica.

In prima linea per la creazione del “ponte” Italia-Cina c’è anche il liceo Fermi, dove gli iscritti nei primi due anni studiano anche il cinese e il liceo delle scienze umane è internazionale. «Collaboriamo da anni con il Centro Culturale Cinese, la scuola che opera al suo interno e Diamocilamano – spiega il preside Giuseppe D’Arrigo – abbiamo avviato anche un liceo sportivo con arti marziali cinesi, l’unico a Milano. Aiutiamo a promuovere il festival della cultura cinese e la loro modalità pedagogica, interessante e inclusiva». Se prima le famiglie cinesi residenti in città spesso mandavano i bimbi due anni dai nonni in Cina per apprendere lingua e cultura o in scuole ad hoc, in questi anni grazie al Centro Culturale Cinese e ai programmi al sabato e nel mese di luglio si è lavorato per limitare al massimo la dispersione scolastica.

«Si è passati da tre bambini su 10 che frequentavano la scuola italiana con continuità ai 10 su 10», conferma D’Arrigo. La prossima sfida? «Resta aperto il discorso delle superiori – spiega il preside - non tutti continuano gli studi, da noi c’è qualche iscritto di origini cinesi, ma ancora pochi. Stiamo aiutando il Centro Culturale a costruire il primo liceo internazionale cinese a Milano». Che non è così lontano. Già dal prossimo anno saranno attivate una o due classi nel Centro con studenti che poi sosterranno gli esami al Fermi. «Man mano costruiremo la programmazione in modo da farlo nascere nello spazio di due o tre anni».

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