
Il gate all'aeroporto di Malpensa
Milano, 8 novembre 2018 - Stavano per prendere il volo per Londra col liceo artistico Brera, ma per tre studenti la gita si è fermata al gate. «Tre minorenni abbandonati dalla loro scuola in aeroporto», denunciano alcuni genitori. «Non è colpa della scuola se i documenti non erano in ordine, non li abbiamo abbandonati e ci siamo messi a completa disposizione per cercare di farli ripartire prima possibile con un altro professore», risponde la preside Emilia Ametrano da Londra. Il volo da Malpensa era in programma martedì mattina per due classi di quarta e quinta dell’indirizzo multimediale. I ragazzi, dopo aver salutato i genitori, passano i cancelli, ma qualcosa va storto al controllo dei documenti. «Il passaporto di mio figlio è appena stato rinnovato e il permesso di soggiorno non è scaduto - spiega la mamma di uno dei tre alunni, di origine straniera, rimasti a terra -. Andare a Londra non è come andare a Pisa, avevamo chiesto per tempo a scuola se servivano il visto turistico o altri documenti per l’espatrio, ci hanno sempre detto che bastava il passaporto». E invece era sul pullman da 30 minuti col marito quando è arrivata la chiamata del figlio dall’aeroporto: «Sono arrabbiata, non si lasciano tre ragazzi così, sono minorenni. Li abbiamo affidati alla scuola».
«Non li abbiamo lasciati soli, li abbiamo affidati a una hostess per riaccompagnarli dai genitori - risponde la preside del Brera -. I documenti non erano in ordine e, dopo i controlli, la compagnia aerea ci ha avvisato che rischiavano di restare bloccati all’aeroporto di Londra. La vicepreside li avrebbe accompagnati in questura per per sistemare i documenti e cercare di partire la sera stessa o l’indomani con un altro professore. Avremmo pagato noi anche la differenza per il nuovo volo e le spese in più del collega». Ma i tre ragazzi, che non vedevano l’ora di partire, sono tornati a Milano, sconsolati: «Non è così semplice avere un visto dall’oggi al domani per noi». Prof e colleghi intanto sono in viaggio. «Non potevamo non partire, non è la scuola che decide sui biglietti - conclude la preside - io partecipo alla gita in sostituzione di un docente, siamo contati e dobbiamo garantire il rapporto insegnanti-alunni per la sorveglianza, con noi viaggia anche uno studente diversamente abile che deve avere un suo insegnante. Ci siamo attivati, abbiamo insistito, l’aereo è partito in ritardo per aspettarci, ci dispiaceva per loro, per molti era l’ultima gita». Ed è sfumata.