"Scegli di essere schifosamente felice": il ricordo di Francesca Voi, morta a 28 anni

Sesto San Giovanni, Maria Stella Capone racconta la vita e i sogni della figlia stroncata da un tumore

Francesca Voi

Francesca Voi

Sesto San Giovanni (Milano) - Era stata definita "la meglio gioventù di Sesto San Giovanni". Francesca Voi se n’è andata nel dicembre del 2016, stroncata da un cancro a soli 28 anni. Una forma rara e molto aggressiva di tumore che lei aveva raccontato su Facebook nella pagina "Fino in fondo". Oggi dalle sue parole, ma soprattutto dai messaggi che la famiglia ha continuato a ricevere è nato il libro "Scegli di essere schifosamente felice". A scriverlo è stata sua madre, Maria Stella Capone. Una sorta di diario, di viaggio dei ricordi, ma anche molto di più: il volume vuole essere anche un sostegno alle famiglie che attraversano una storia simile e a tutti coloro che devono superare un lutto.

"Coloro che muoiono non sono degli assenti, sono degli invisibili e la morte, secondo il pensiero buddista, è soltanto il punto di partenza verso una prossima esistenza, non spezza i legami d’amore – si legge nella presentazione del libro –. Se non fosse così, la vita stessa non avrebbe alcun senso. Le persone che hanno conosciuto Francesca e le hanno voluto bene possono riconoscere i segni della sua presenza, ascoltarla attraverso il loro cuore. Lei c’era e continua a esserci, come energia pura d’amore, a dialogare e sostenere ogni giorno i suoi cari, a mandare loro dei segni, dei messaggi. Francesca è nell’aria: è profumo, essenza e mancanza". Brindisina di origine, era arrivata a Sesto per frequentare l’università Statale di piazza Indro Montanelli e si era dedicata da subito agli altri, arrivando a ricoprire il ruolo di vicepresidente del comitato Pari opportunità fino a quando la malattia glielo aveva permesso. Innamorata del Giappone, oggetto dei suoi studi universitari, ne aveva abbracciato il buddismo. Tutti i messaggi raccolti dalla madre hanno un unico filo rosso: la grande capacità di Francesca di aiutare e consolare anche con un solo gesto.

Senza saperlo è stata proprio lei a suggerire il titolo del libro alla madre, in tempi ancora non sospetti. "Ricordati sempre che la vita ha una sola cosa certa: la morte può arrivare in qualsiasi momento, in qualunque modo – scriveva Francesca –. Per questo motivo, l’unica cosa che possiamo fare è andare a dormire con la consapevolezza di aver fatto il nostro meglio oggi. Tutto il resto è mutevole". E, ancora, la grande fiducia nel futuro. "Non esiste un sogno impossibile, ma solo la mancanza di coraggio di spingerci oltre le nostre paure. Ognuno di noi è un universo di capacità. La vita è un allenamento continuo: siamo sempre noi a scegliere da che parte stare. Tu scegli di essere schifosamente felice".

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