VINCENZO
Cronaca

L’esperienza dei collegi per il merito

Vincenzo

Salvatore*

Il ritorno alla didattica in presenza nelle università deve essere l’occasione per favorire il più possibile e in sicurezza l’incontro e lo scambio di conoscenze tra gli studenti e per riportare i ragazzi a vivere appieno l’esperienza universitaria dopo lo stop imposto dal Covid-19. Va in questa direzione l’esempio dei Collegi Universitari di merito dove i ragazzi vivono e studiano insieme. I Collegi sono rimasti sempre aperti durante la pandemia e hanno registrato un aumento delle richieste di ammissione del 12%. L’auspicio è che i 960 milioni di euro previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza, Pnrr, per la realizzazione di alloggi per studenti, servano non solo alla costruzione di edifici ma a promuovere un modello di ‘campus’ con precisi criteri qualitativi, dove studio, vita universitaria e scambio culturale possano andare di pari passo. Oggi in Italia i Collegi, riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca e rappresentati dalla Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (Ccum), sono 53. I bandi di ammissione sono aperti e i posti disponibili per l’anno accademico 2021-22 sono oltre 500. I Collegi di merito sono enti non profit in cui gli studenti, oltre a usufruire di vitto e alloggio, seguono un percorso formativo ulteriore rispetto agli studi, prevalentemente orientato alla preparazione al mondo del lavoro. Gli studenti sono ammessi attraverso un concorso che ne valuta i meriti scolastici e le motivazioni, indipendentemente dal reddito. Oggi già vivono e studiano nei Collegi di merito oltre 4.000 studenti e ricevono borse di studio che coprono dal 30% al 100% delle spese. Ccum è disponibile a lavorare con il Ministero dell’Università e della Ricerca, gli atenei e tutte le istituzioni per favorire esperienze di studio e vita universitaria come questa.* Presidente della Conferenzadei Collegi Universitari

di Merito, CCUM