REDAZIONE MILANO

Fondi Lega Nord, legale di Umberto Bossi: "Non ha mai favorito i figli"

Chiesta l'assoluzione per il 'padre' del Carroccio

Umberto Bossi

Milano, 26 giugno 2017 - Umberto Bossi "non ha mai rubato e lo abbiamo dimostrato con le prove" e "non ha mai favorito i figli, nemmeno Renzo che avrebbe potuto inserire in un 'listino' per le Regionali e invece non l'ha fatto, candidandolo come tutti gli altri". Lo ha detto l'avvocato Matteo Brigandì nella sua arringa al processo milanese a carico del 'Senatur' e del figlio Renzo, imputati per appropriazione indebita dei fondi della Lega Nord. Il legale ha concluso chiedendo l'assoluzione per il 'padre' del Carroccio sostenendo che a suo carico "non c'e' niente" a livello probatorio.  Il pm Paolo Filippini aveva chiesto per lui la condanna a 2 anni e 3 mesi e a 1 anno e 6 mesi per il 'Trota', oltre che 2 anni e 6 mesi per l'ex tesoriere del partito, Francesco Belsito. Al centro del processo, le presunte spese personali coi rimborsi elettorali del partito. Tra queste, multe per migliaia di euro, la fattura del carrozziere e la laurea in Albania per il "Trota".

"I due figli di Bossi - ha spiegato il difensore - si potevano mantenere da soli, non avevano bisogno del sostentamento del padre perchè Riccardo aveva 40 anni e viveva da solo, Renzo faceva il consigliere regionale. "Il processo - ha accusato Brigandì - non è stato condotto in maniera coerente col principio di terzieta'". Di fronte al disappunto del presidente del collegio Maria Luisa Balzarotti, presidente del collegio, il legale ha spiegato che non si riferiva alla "terzietà" del collegio ma a quella del pm, in quanto parte pubblica, "come previsto dalla legge". "Non credo ci siano stati favoritismi da parte di nessuno - ha aggiunto Brigandì - ma quand'anche vi fossero stati, è cosa che è a prescindere da un accordo tra Umberto e Belsito". "Sono innocente da ogni accusa - aveva detto il Senatur, rendendo dichiarazioni spontanee nelle scorse udienze - mi sono sempre occupato di politica, sono sempre stato lontano dagli affari economici del partito. C'è qualche indizio, è vero, ma sono meri sospetti non adeguatamente supportati". Nell'ambito della stessa inchiesta, un altro figlio di Bossi, Riccardo, è stato condannato col rito abbreviato a un anno e otto mesi per appropriazione indebita. 

Fonte Agi