BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"L’ecomostro ha i giorni contati"

La Giunta approva, al posto dell’hotel alla Melghera da 100mila metri cubi abitazioni, parco e casa di riposo

di Barbara Calderola

Mancava solo l’ultimo sì e adesso c’è: l’ecomostro di Italia 90 ha le ore contate. La giunta approva il rilancio, ultimo passaggio dopo l’adozione in aula del piano, e le ruspe, adesso, possono davvero scaldare i motori. Il futuro cancella un passato ingombrante, l’hotel alla Melghera da 100mila metri cubi mai finito che doveva servire per i Mondiali e che invece è sempre stato solo un gigantesco scheletro vuoto. Simbolo di spreco ed errori fu realizzato da un società pakistana che non l’ha mai portato a termine. "Ora la demolizione è davvero dietro l’angolo", conferma il sindaco Ermanno Zacchetti.

La rinascita dell’area è frutto di una mediazione, il perimetro era già stato tratteggiato dalla giunta precedente guidata dal dem Eugenio Comincini. L’ex primo cittadino aveva posto le basi per una soluzione di compromesso tra le esigenze del Comune - cancellare l’inutile palazzone senza concedere troppo alla speculazione - quella dei costruttori, che non fanno certo beneficenza. La formula per contemperare tutti gli interessi in campo si riassume nelle percentuali del restyling ribadite oggi da Zacchetti: "Un terzo verde, un terzo servizi, un terzo residenziale". Il canovaccio con l’ultima firma diventa definitivo. Tre quarti dell’hotel, 66mila metri cubi, verranno cancellati, spariranno per sempre dalla vista. Il resto, dopo una riqualificazione mirata, diventerà una casa di riposo. Funzione sociale dell’intervento che prevede appartamenti con terrazzi, una sorta di bosco verticale, e un parco: 33mila metri per ciascuna delle nuove destinazioni. L’idea di un gruppo di imprenditori di casa ha convinto tutti: amministrazione e abitanti. "Eliminare questo bestione sembrava un’impresa impossibile e invece è arrivato il momento. Ancora un passo - dice il sindaco - e avremo chiuso per sempre una brutta pagina della nostra storia".

La metamorfosi sarà all’insegna del verde, quasi una forma di risarcimento per chi per tre decenni è stato costretto a convivere con questa colata di cemento davanti agli occhi ogni giorno: "Sui balconi delle nuove case dovranno esserci tante piante, una scelta ufficializzata nel piano". Il recupero è all’insegna del principio dell’"highest and best use", massimo e miglior utilizzo. La pressione dell’opinione pubblica per centrare l’obiettivo è stata essenziale. Una rivincita per la città che non sopporta più quella cattedrale nel deserto. I lavori preparatori sono in corso. A breve, l’abbattimento. L’onere e l’onore di fissare la data spetta alle imprese.