"Ricordiamo Lea Garofalo nel luogo in cui è stata immortalata per l’ultima volta insieme alla figlia Denise: l’Arco della Pace". L’ultima immagine di lei è infatti in un filmato delle telecamere di sorveglianza del quartiere. Lo sottolinea Lucilla Andreucci, referente di Libera Milano, la rete contro le mafie che ogni anno organizza una manifestazione nell’anniversario del giorno in cui Lea è stata rapita e uccisa per essersi ribellata alla mafia. Era il 24 novembre 2009. La tradizione è stata rispettata ancora, con presidio e corteo partito dall’Arco della Pace e approdato ai giardini di viale Montello che oggi portano il nome di Lea, accanto al luogo che è stato per decenni uno dei quartieri generali della ’ndrangheta in città. "Si è ribellata alla violenza della mafia e ha perso la vita. Ma è anche vittima di femminicidio e la sua commemorazione è un segnale importante alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne", aggiunge Andreucci. In piazza un centinaio di persone. Intervenuti Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di Libera e presidente del Comitato Antimafia del Comune di Milano, Morena Plazzi, procuratore aggiunto del Tribunale di Bologna, e la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi.
"Il coraggio di Lea ha aperto un fronte: dopo di lei, tante altre donne in Italia hanno avuto la forza di ribellarsi a un contesto mafioso e hanno trovato via di scampo per sé e i figli. Trenta donne i loro figli ora vivono sotto protezione grazie al protocollo “Liberi di scegliere“". Andreucci conclude con un appello alla città: "Lea è cittadina onoraria. Mi piacerebbe che dal prossimo anno ci fosse più partecipazione alla manifestazione in suo onore: scendere in piazza significa essere consapevoli che la mafia sia ancora presente nel nostro territorio e schierarsi per una vita libera".
Marianna Vazzana
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