Le strutture del Pnrr. Terreni da bonificare. A rischio di ritardi tre Case di comunità

Sono quelle previste in via Ghini, via della Ferrera e via Betti 77. Il Comune paga gli interventi ma i lavori potrebbero sforare il 2026. "Saranno realizzate ugualmente tra quelle a carico della Regione". .

Le strutture del Pnrr. Terreni da bonificare. A rischio di ritardi tre Case di comunità

Le strutture del Pnrr. Terreni da bonificare. A rischio di ritardi tre Case di comunità

di Giulia Bonezzi e Massimiliano Mingoia

Le ex scuole di via Ghini in zona Ripamonti, nel Municipio 5. L’area di via della Ferrera 14 alla Barona, Municipio 6. L’ex asilo di via Betti 77, quartiere Gallaratese, nel Municipio 8. Sono tre dei dodici tra aree e immobili che Palazzo Marino aveva individuato per realizzare metà delle 24 Case di comunità, strutture-architrave della nuova sanità territoriale co-finanziata nella parte edilizia dal Piano nazionale di ripresa e resilienza post-pandemia, previste per la città di Milano (le altre saranno create in spazi già di proprietà della Regione). E però in corso di progettazione è emerso che quelle tre aree, per poter ospitare strutture a carattere sanitario (in via Ghini e in via della Ferrera è previsto anche un Ospedale di comunità accanto alla Cdc) necessitano di bonifiche. Della questione si è discusso durante l’ultima cabina di regìa tra Regione, Comune e Ats Metropolitana sull’attuazione del Pnrr. Le bonifiche competono al proprietario degli immobili o terreni, in questo caso al Comune che infatti ha già stanziato i fondi necessari, confermano da Palazzo Marino. Saranno affidati alle Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali) competenti (rispettivamente la Santi Paolo e Carlo per via Ghini e via della Ferrera, la Fatebenefratelli-Sacco per via Betti), che sono le stazioni appaltanti per i lavori del Pnrr.

E però quando s’inizia una bonifica non si sa mai esattamente quando si finisce (le ex scuole di via Ghini e via Betti 77, prefabbricati costruiti tra gli anni ’60 e ’70, furono chiuse e destinate a demolizione causa amianto), mentre le strutture co-finanziate dal Pnrr devono essere tassativamente completate entro il 2026. Come uscirne? In realtà un margine di manovra c’è. Nel piano operativo licenziato nel 2022 sono stati infatti inseriti 199 Case di comunità e 66 Ospedali di comunità da realizzare in Lombardia, a fronte delle 187 Case e dei 60 ospedali rispettivamente co-finanziati dal Governo via Pnrr; la Regione ha assicurato che provvederà interamente con fondi propri ai lavori per le 12 ulteriori Cdc e i 6 Odc extra-finanziamenti del Pnrr. I lavori per queste ultime strutture, ovviamente, non dovranno sottostare alla deadline del 2026. Così, spiega al Giorno una fonte vicina al dossier, si è deciso che nel caso in cui una o più delle Cdc previste in zona Ripamonti, alla Barona o al Gallaratese dovesse “sforare“ i tempi causa bonifiche, i lavori proseguiranno e le strutture verranno comunque realizzate interamente a spese della Regione. Anche se, al momento, nessuna delle tre Case in questione è stata stralciata dall’elenco di quelle co-finanziate dal Pnrr.

Delle 12 aree a suo tempo messe a disposizione da Palazzo Marino, due erano invece state escluse sin dall’inizio dal cronoprogramma del Pnrr, oltre a due Ospedali di comunità degli otto previsti in città e a un’ulteriore Cdc preventivata presso il Golgi Redaelli in via Caterina da Forlì: si tratta delle aree di via Salomone angolo Bonfadini, nel Municipio 4, e di un’area che era stata individuata in via dei Missaglia 57. In questi ultimi due terreni, le Case di comunità dovranno essere costruite ex novo: per questo le strutture sono rimaste nel piano operativo ma nell’“elenco bis“, quello tutto a carico della Regione, in modo da escluderle dalla “tagliola“ del 2026. L’area di via dei Missaglia, tra l’altro, aveva sostituito in corsa un altro parcheggio in via De André, sull’onda delle proteste dei residenti del Municipio 5. Che alla fine dovrà avere, come tutti gli altri, almeno due Case di comunità: una è quella di via Ghini, mentre per l’altra il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese ipotizza di sostituire l’area di via dei Missaglia 57 con l’immobile Aler, ex Carrefour-Aumai, tra via dei Missaglia e via Boifava. Ma per ora si tratta solo di un’ipotesi del “parlamentino“.

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