
Elisabetta Fabbrini, ex dg Asst Nord Milano, morta a 60 ann
È un argento che vale come un titolo iridato quello conseguito da Elisabetta Fabbrini da direttrice generale dell’Asst Nord Milano nell’anno 2022: con una valutazione di 92 su cento l’ex dg morta a sessant’anni lo scorso 29 aprile dopo aver lottato tre anni contro un male inguaribile, lavorando fino alla fine, si è piazzata sul secondo gradino del podio con le "pagelle" assegnate lo scorso 3 agosto ai manager delle 8 Ats, delle 27 Asst e dell’Areu dalla Direzione generale del Welfare lombardo per il "raggiungimento degli obiettivi aziendali di interesse regionale".
Il ricordo
"Un ricordo commosso e uno stimolo per continuare a far bene insieme", ha commentato sui social della Nord Milano Tommaso Russo, il commissario straordinario che ha disposto di assegnare agli eredi di Fabbrini il premio che si era guadagnata.
L’incentivo
Dal punteggio dei dg dipende infatti l’incentivo economico annuale loro e della direzione strategica, fino a un massimo del 20% del trattamento annuo: fatto cento questo “tesoretto“, che è pari a 30.987,41 euro (al netto degli oneri riflessi) per un direttore generale e a 24.789,93 euro per un direttore amministrativo, sanitario o sociosanitario, il “voto“ corrisponde alla percentuale assegnata, purché la valutazione superi i sessanta centesimi.
Le pagelle
I 36 dg sono tutti ben oltre la sufficienza: dal primo all’ultimo la forchetta è di appena dieci punti. Rassicurante, considerando che le "pagelle", pur basandosi su obiettivi raggiunti dalle aziende sanitarie, sono lette anche come un indice di gradimento. E queste sono le ultime prima delle nomine che a fine anno ridisegneranno i vertici della sanità pubblica nella Regione passata dalla trazione leghista a quella di FdI per il prossimo quinquennio.
I primi della classe
In testa alla classifica ci sono i brianzoli: l’Ats e l’Asst di Monza, con i dg Carmelo Scarcella e Silvano Casazza (che prima dirigeva proprio l’Ats della Brianza) appaiati a 93 punti, che valgono un premio di 28.818,30 euro per loro e fino a 23.054,64 netti per i loro dirigenti strategici. Seguono, con 92, Fabbrini e Claudio Sileo dell’Ats di Brescia; poi Alberto Zoli, il dg dell’Areu, e Mara Azzi dell’Asst di Mantova con 91 punti, e, primi a Milano con 90 su 100, il direttore generale dell’Ats Metropolitana Walter Bergamaschi e quello dell’Asst dei Santi Matteo Stocco, insieme alla dg dell’Ats di Pavia Lorella Cecconami. Quattro dg (Marco Trivelli, Massimo Lombardo, Maurizio Galavotti e Paolo Favini, delle Asst Brianza, Civile di Brescia, Valcamonica e Lecco) hanno 89 punti; un pattuglione di dieci è a quota 88 (l’Ats dell’Insubria e le Asst Niguarda, Papa Giovanni, Bergamo Ovest ed Est, Cremona, Pavia, Ovest Milanese, Martesana e Sette Laghi dove il commissario Giuseppe Micale ha assegnato l’incentivo all’ex dg Gianni Bonelli, passato a Fondazione Mondino), sei a 87 (i dg dell’Ats Montagna e delle Asst Lariana, Crema, Rhodense, più Mario Alparone, fratello del vicepresidente della Regione, che ha lasciato l’Asst del Garda per Finpiemonte, e Alessandro Visconti, passato dalla Fatebene-Sacco all’Agenzia dei controlli), cinque a 86 (Ats di Bergamo e Valpadana, Asst Valtellina, Lodi e Pini-Cto). Chiudono la classifica Eugenio Porfido dell’Asst Valle Olona, 85 punti, e Mauro Borelli della Franciacorta, con 83 che valgono comunque un premio di circa 24mila euro netti. Assegnatogli dal vicario del commissario Luigi Cajazzo: Borelli è in pensione.
La pensione
In realtà, un terzo abbondante dei dg ha raggiunto o si avvicina all’età pensionabile, anche se solo il primatista Scarcella non figura più nell’elenco degli idonei del Ministero della Salute, provvidenzialmente riaperto l’anno scorso innalzando l’età limite da 65 a 68 anni. In questa prateria si misurerà, fra quattro mesi, il nuovo potere dei meloniani.