Le opposizioni: "Salute, resta modello Formigoni" Il Pd: i consultori sono la metà del necessario

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Tra Milano e hinterland sono 79, 45 pubblici e 34 privati: uno ogni 41.137 abitanti, meno di metà rispetto alle previsioni della legge 34 del 1996 che vorrebbe un consultorio ogni ventimila abitanti. Quasi ovunque disattese: l’ultima ricognizione dell’Istituto superiore di sanità, a fine 2019, ne contava 1.800 in Italia, uno ogni 35 mila abitanti dunque poco più di metà del fabbisogno, con sette regioni oltre quota 40mila. Inclusa la nostra: la media è di un consultorio ogni 41.357 lombardi, attacca la consigliera regionale del Pd Paola Bocci dopo una ricognizione che vede il Milanese, benché “sotto“ di 83 presidi rispetto ai 162 che servirebbero, leggermente sopra la media regionale. Va molto peggio a Cremona (sei consultori, uno ogni 58.616 abitanti cioè quasi un terzo del necessario), a Lodi (uno ogni 56.417), soprattutto in Brianza: dieci presidi, 86.745 anime ciascuno. Solo i mantovani con 16 consultori (uno ogni 25.224) si avvicinano allo standard, le altre province viaggiano sopra quota 30mila. Bocci ha sollevato il problema al Pirellone durante l’esame riforma della sanità lombarda, trasformato in maratona (le sedute questa settimana s’allungheranno a mezzanotte e potrebbero proseguire nel weekend) dalle opposizioni che, grazie al jolly giocato dal Pd, vogliono prendersi la discussione che ritengono sia stata loro negata: ieri il grillino Marco Fumagalli ha indossato una vistosa giacca arancione, modello ultimo Formigoni, per denunciare la "continuità" del progetto di legge col sistema creato dal Celeste.

Un testo in cui, rimarca Bocci, "la parola donna non compare mai, la parola consultorio una volta sola". Dei 241 consultori che si contano in Lombardia, aggiunge, cento sono privati "ma non tutti i privati sono tenuti a offrire lo stesso spettro di prestazioni dei pubblici", e questo può influire sull’applicazione di norme come quelle che riguardano l’aborto. I 141 consultori pubblici sono "mal distribuiti: si va da uno ogni 37.377 abitanti nell’Ats della Montagna a uno ogni 126.401 abitanti nell’Ats di Bergamo", che di consultori ne ha in tutto 24 (uno ogni 45.818 abitanti), ma 14 sono privati. Nelle strutture, aggiunge la consigliera, "la disponibilità media settimanale del ginecologo, 6-7 ore, è fra le più basse in Italia, lontana dallo standard di 18 ore. Idem per l’ostetrica".Gi. Bo.

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