Le morti e il silenzio: "Infortuni in aumento. Controlli sugli accessi"

La denuncia: la vita degli stranieri non vale di meno

Le morti e il silenzio: "Infortuni in aumento. Controlli sugli accessi"

Proteste e cortei organizzati dai sindacati per chiedere sicurezza sul lavoro Il bilancio degli infortuni è in aumento

Erano “fantasmi“ anche i due operai egiziani morti intossicati nel 2022 in un cantiere edile a Moltrasio. Reclutati a Milano, nel quartiere di San Siro dove vivevano, per costruire ville di lusso sul lago di Como, dormendo nel container dove hanno perso la vita. Sono ancora aperte le indagini preliminari coordinate dalla Procura di Como, che si concentrano sulla catena di responsabilità nell’incidente e anche sul sistema di reclutamento. Ci sono volute due settimane, tornando a un altro caso, per risalire alla reale identità di un operaio egiziano che a settembre 2022 è morto dopo essere rimasto coinvolto in un gravissimo infortunio sul lavoro in un cantiere in via Pasolini, nel quartiere residenziale di Cascina Merlata. Irregolarità nei contratti, con un corollario di assenza di formazione e norme violate, che hanno uno stretto legame con il dramma degli infortuni sul lavoro, in cantieri dove non è raro trovare anche operai con più di 70 anni, al fianco di ragazzi appena arrivati in Italia.

Gli infortuni mortali nel settore edile in Lombardia, denuncia la Feneal Uil, continuano a crescere. Negli ultimi anni, si è passati da 96 a 133 vittime. Nel 2024 la tendenza è tutt’altro che invertita, perché nei primi 7 mesi dell’anno le vittime complessive sul lavoro in Lombardia sono già 102. "Queste tragedie – spiega il Segretario Generale Feneal Uil Lombardia Riccardo Cutaia – non sono incidenti isolati, ma il risultato di scelte sbagliate, negligenza o carenze nelle misure di prevenzione. Il fenomeno è particolarmente grave tra i lavoratori immigrati, che spesso si trovano in condizioni di precarietà. Sono i più esposti, con contratti temporanei o irregolari, senza una formazione adeguata e, a volte, senza protezioni sufficienti. La loro vita non vale meno solo perché hanno un contratto precario o perché affrontano barriere linguistiche". E il sistema della patente a crediti in edilizia rischia di non essere, secondo i sindacati, una soluzione efficace.

"Purtroppo – continua Cutaia – questo sistema è lento e inefficace e le sanzioni arrivano solo un infortunio grave o mortale si è già verificato". Servirebbe invece un "sistema di monitoraggio puntuale all’ingresso dei cantieri", anche per verificare la reale identità di ogni lavoratore e impedire passaggi di documenti. Un fenomeno esploso anche con il moltiplicarsi di imprese nate da un giorno all’altro per sfruttare il business dei bonus edilizi, che ha fatto impennare la domanda di manodopera. Illeciti che si nascondono nella catena dei subappalti a cascata, finita al centro di una battaglia europea. Una delegazione di sindacalisti lombardi di Cgil, Cisl e Uil ha partecipato alla manifestazione a Strasburgo rilanciando le richieste: garantire la parità di trattamento nel subappalto, regolamentare l’intermediazione del lavoro, compreso il divieto di distacco degli intermediari e migliorare i meccanismi di ispezione per proteggere i diritti dei lavoratori. "Desideriamo sollecitare il Parlamento europeo appena eletto – spiegano Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil – nel dare priorità a limitare il ricorso al subappalto e garantire parità di trattamento dei lavoratori, migliorando meccanismi di ispezione per proteggere i diritti degli operai anche a livello transnazionale".

Andrea Gianni