GIOVANNA FERRANTE*
Cronaca

Le molte vite di Palazzo Carmagnola

Giovanna

Ferrante*

Il Palazzo di via Rovello prende il nome da Francesco Bussone, figlio di contadini che diventerà Capitano di compagnie di ventura adottando il nome di Carmagnola, località del Torinese che ne vide i natali. Le sue doti in battaglia ne faranno l’eroe dell’esercito al servizio del duca Filippo Maria Visconti; per premiare le sue capacità e la lealtà gli verrà conferito il titolo di Conte e riceverà in dono il Palazzo che prenderà il suo nome. Poi verranno gli anni bui, l’astio del Visconti, il timore di un suo tradimento, l’esilio a Genova. Si chiude in quegli anni la dinastia dei Visconti, il nuovo signore di Milano sarà Francesco Sforza; fra i suoi numerosi figli il più importante sarà Ludovico il Moro, sposo di Beatrice d’Este e amante di Cecilia Gallerani. A quest’ultima Ludovico regalerà il Palazzo che la dama trasformerà nella sua corte artistica circondandosi di scrittori musicisti poeti pittori. Poi arriveranno i francesi a Milano. Per il Palazzo inizia un’altalena di proprietari: dal generale di Re Luigi al Gran Maestro di Francia, al responsabile delle Entrate Regie e Ducali. Sino al 1519, quando verrà acquisito dalla Città di Milano e nel 1700 diventerà sede del Banco di Sant’Ambrogio. Il calendario corre veloce. Millenovecento. L’orrore della Seconda Guerra Mondiale. E dal 1943 all’aprile 1945 il Palazzo sarà invaso dalla Legione Ettore Muti. In quel magnifico 1945, la guerra finisce! Due amici che si erano conosciuti in adolescenza, si erano persi di vista, si ritrovano ed è un incontro casuale. La loro passione comune è il teatro, sono intellettuali “folgorati dalla parola”, non sognano altro che fare teatro, loro “illimitata speranza”. I loro nomi: Paolo Grassi e Giorgio Strehler. Del loro sogno parlano con il sindaco Antonio Greppi; riunione con gli assessori, i consiglieri e gli uomini di cultura. La proposta passa: rinascerà come teatro quello stabile abbandonato fra via Dante e via Rovello. È il 14 maggio 1947. Sera. L’antico Palazzo Carmagnola nel momento in cui si apre il sipario sul primo spettacolo in assoluto “L’Albergo dei Poveri” di Gorkij, si trasforma e diventa il primo Ente Teatrale pubblico della città. Inizia così la storia del Piccolo Teatro e di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, che in quel Teatro vivranno il loro destino. *scrittrice