Le badanti abbandonano l’Altomilanese

Il conflitto riporta in Ucraina molte operatrici domestiche lasciando sguarnite le famiglie. In crisi l’assistenza agli anziani

Migration

di Paolo Mattelli

È crisi di badanti nell’Altomilanese. La guerra in Ucraina ha riportato molte operatrici domestiche in patria, lasciando sguarnite le famiglie ospitanti. È una situazione complessa da gestire anche per le cooperative che abitualmente si occupano di assistenza agli anziani costrette a fare i salti mortali per coprire i vuoti lasciati dalla partenze improvvise. Le assistenti domestiche che fanno ritorno a casa in genere lo fanno per difficoltà di gestione familiare.

"La badante dei miei genitori – spiega Luca R. – è tornata a casa nel giro di qualche giorno perché il papà normalmente accudito da mio fratello si è ritrovato solo per l’arruolamento del figlio nell’esercito di Kiev". Anche le donne che vivono nelle grandi città sotto i bombardamenti non si fidano più a partire verso l’Europa. "Mia figlia vive in una cittadina a qualche chilometro da Odessa – spiega Elena – Le strada sono devastate dai bombardamenti e le linee ferroviarie in molti punti sono interrotte, dovrebbe camminare a piedi per raggiungere la frontiera e per una donna poco più che trentenne sarebbe un grosso problema".

Una situazione grottesca dove chi è in Ucraina fatica ad uscire dai confini, mentre chi si trova oltre frontiera deve affrontare un viaggio molto difficoltoso per raggiungere i propri cari. Un mix devastante che ha portato come conseguenza la crisi del settore che si occupa dell’assistenza agli anziani. "Stiamo aspettando da giorni l’arrivo di una nuova badante – prosegue Luca R. – ma al momento non ci sono persone disponibili. Questo è un trauma anche per gli anziani assistiti che, dopo mesi o anni passati con una certa persona in casa, adesso si ritrovano a dover cambiare senza alcun preavviso".

Un altro caso, un’altra storia. "La donna ucraina che viene tutti i giorni da noi per i lavori domestici e per assistermi nelle cure a mio marito che è anziano e malato, è disperata. Non dorme più la notte, piange tutto il giorno. Voleva far venire qui il figlio di 16 anni, ma prima che scoppiasse la guerra si è arruolato in Polizia, e non lo fanno più uscire dal Paese. E deve tenersi pronto per andare in guerra se sarà necessario. Non avrò mai il coraggio di mandarla via, ma è chiaro che l’assistenza ne risente".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro