L’aveva lasciato, lui la strangolò. Ridotta a 15 anni la pena definitiva

Per l’omicidio di Tunde Blessing uccisa a Rho nel maggio 2021. George Kyeremeh usufruisce. dello sconto da legge Cartabia.

L’aveva lasciato, lui la strangolò. Ridotta a 15 anni la pena definitiva

L’aveva lasciato, lui la strangolò. Ridotta a 15 anni la pena definitiva

Uccise l’ex compagna strangolandola con un elastico per capelli. È arrivata la condanna definitiva a 15 anni di carcere per George Kyeremeh, operaio ghanese di 35 anni che il 3 maggio 2021 ammazzò Tunde Blessing, nigeriana di 25 anni. La ragazza fu trovata morta in un’area boschiva di via Morandi, a Mazzo di Rho. L’uomo venne arrestato l’11 giugno 2021 dai carabinieri della squadra omicidi del nucleo investigativo di Milano. Il 12 ottobre 2022 il gup di Milano, Lorenza Pasquinelli, nel processo con rito abbreviato a carico dell’uomo accusato di omicidio volontario e rapina aveva accolto la richiesta del pm Grazia Colacicco e lo aveva condannato a 18 anni di carcere.

La condanna definitiva ha ridotto la pena a 15 anni, per effetto di sconti ottenuti con l’applicazione della legge Cartabia (per quanti non ricorrano il appello dopo la sentenza di primo grado). Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Tunde nell’aprile 2021 aveva deciso di porre termine alla relazione e chiesto a Kyeremeh di lasciare la casa. Era però rimasta senza soldi ed era quindi stata costretta a prostituirsi. L’ex fidanzato aveva provato a convincerla a tornare con lui, chiamandola più volte. Il 3 maggio l’aveva raggiunta e uccisa proprio nel luogo dove era solita aspettare i clienti. "Io non avevo piacere che la mia ragazza parlasse con altri uomini", disse poi ai carabinieri. L’uomo dopo l’omicidio le aveva anche portato via soldi e cellulare. A rinvenire il corpo senza vita era stato un passante il 12 maggio, 9 giorni dopo la scomparsa denunciata da un’amica di Blessing.

Kyeremeh, fermato e interrogato il 14 maggio dai carabinieri del nucleo investigativo di Novara, aveva negato di conoscere il lavoro dell’ex fidanzata e la zona in cui si prostituiva. L’analisi delle celle telefoniche, le intercettazioni e le immagini delle telecamere di una ditta situata accanto all’area boschiva lo avevano incastrato. Quel giorno il ghanese aveva raggiunto Tunde in via Morandi. Lei era seduta in attesa di clienti, indossava una parrucca rosa. I due avevano parlato. Poi, le telecamere, che si attivano grazie a un sensore, avevano smesso di registrare. Il resto era stato ricostruito dalle indagini dei carabinieri: George aveva strangolato l’ex fidanzata con un nastro elastico per capelli annodato per due volte attorno al collo.

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