Piero
Lotito
Saranno famosi e non ce ne accorgiamo. C’è un presente operoso di tanti artisti che al momento ignoriamo, senza sapere che un giorno si parlerà molto di loro e noi stessi diremo: "Ma guarda, me lo ricordo: frequentava quel bar, mangiava in quella trattoria…". Soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, il quartiere di Brera pullulava di artisti al tempo ignoti che in futuro (il nostro presente) sarebbero divenuti celebri. I nomi sono tanti, ma come non ricordare Piero Manzoni, che mescolando l’ovatta con il gesso e la ceralacca, e perfino le michette (panini) con la paglia, andava costruendosi tutta una carriera culminata con l’inscatolamento delle sue feci?
L’arte è così, scaturisce sempre da uno spirito libero. Proviamo ora a sostituire il "c’era una volta" con un "c’è oggi", segnalando il lavoro di un artista che si prepara alla fama futura (ma è già noto come grafico pubblicitario) dandosi al vino. Dal barbera al pinot, al primitivo, al barbera, ai più castigati biologici: Micky Degni, milanese di 61 anni, affonda il pennello nel vino e dipinge. Soprattutto ritratti: la compianta regina Elisabetta con l’amarone, Alda Merini (mettiamo qui di seguito a caso) con il lambrusco, Pier Paolo Pasolini con il picolit, Mario Draghi con il nebbiolo, Charlie Chaplin con il pinot e via dipingendo. Pennellate rapide, sicure, ma anche aromatiche o intense, vellutate o aspre, perfino fruttate, perché infinite sono le qualità e le caratteristiche di quei "colori".
Micky Degni, originale in tutto (sorriso beffardo, occhiali marcati, baffetti alla Errol Flynn, vestiti sgargianti, capelli a spazzola e papillon), il vino lo riserva alla carta d’Amalfi, a quella meravigliosa porosità che lentamente s’imbeve (anche la carta…) ed esalta ogni sfumatura di quegli speciali pigmenti. L’autore li chiama "dipinti ubriachi", e i più raffinati ed esterofili tra i suoi ammiratori parlano di "wine painting". Come che sia, la pittura col vino di questo esuberante artista si sta affermando anche all’estero tra mostre, premi, interviste e collezioni. Be’, se Manzoni faceva mangiare uova sode con l’impronta del suo pollice, Degni lascia che a bere vino sia la carta. Un moderato.