La chiamano la “Burano milanese”, o il “quartiere Arcobaleno”, e non è difficile capire perché: via Lincoln è un concentrato di colori, un’oasi pittoresca in piena zona Risorgimento.
Su una strada stretta e lunga poco più di cento metri si affacciano graziose villette a due piani e giardino, con facciate dipinte di rosso, azzurro, giallo, rosa, lilla. E pensare che questo era un villaggio operaio, sorto su un’area dismessa dopo la demolizione della stazione di Porta Tosa. Progettate a fine ‘800 da una cooperativa edilizia, le case erano pensate per i lavoratori del quartiere. Ora sono un’attrazione turistica e i prezzi sono alle stelle.
"In molti vengono qui per vedere un angolo di storia", racconta Danilo Augusti, che abita sulla via da quarant’anni. "Le case sono state dipinte negli ultimi 3 o 4 decenni - ricorda Vittoria Alba, che abita qui dalla nascita - Oggi ci vivono avvocati, medici, professionisti d’ogni tipo". Ma nemmeno via Lincoln è esente da alcune criticità che le trasformazioni urbane hanno portato con sé: "Prima era un paesino dove ci si conosceva tutti - conclude Vittoria - Ora ognuno sta per i fatti suoi".