
"I soldi per comprare la casa a Milano, in via Cristoforis, erano leciti e provenivano dalla società Fenice srl. Dietro il pagamento della caparra, circa 200mila euro, non c’è tentativo di riciclaggio di denaro". A sostenerlo, in videoconferenza, è Fabrizio Corona, ai domiciliari per motivi di salute. L’ex "re dei paparazzi" ha deposto nel processo a Locri a carico di due ex collaboratori, l’avvocato Tommaso Delfino e Marco Bonato, imputati per riciclaggio di parte di denaro usato per comprare la casa di via Cristoforis da 2,5 milioni di euro da un anno sequestrata. Il rogito avvenne a Locri con 22 assegni agli ex proprietari, i quali li avrebbero girati "al pregiudicato calabrese Vincenzo Gallo". Non presentandosi in udienza, i giudici hanno inflitto una multa di 400 euro alla ex, Nina Moric e deciso l’accompagnamento coatto in aula per lei l’8 aprile.