
“L’ape Clotilde“, polline di bene Unisce in volo i bimbi africani e gli adolescenti di Rodano
di Claudia Cangemi
Parola d’ordine: connettersi. Tra popoli lontani, tra generazioni, tra persone di ogni età ed estrazione sociale, culturale, etnica. È l’intento portato avanti da “L’ape Clotilde onlus”, creata da tre fratelli – Barbara, Sabrina e Guido – in memoria dei loro genitori Paola e Filippo Nador, scomparsi a pochi mesi l’uno dall’altra nel 2014. "Per uscire dall’enorme tristezza e confusione suscitata da questi avvenimenti abbiamo deciso che la cosa migliore e più giusta fosse cercare di ritrovare e trasmettere a più bambini possibile la gioia e l’amore che i nostri genitori hanno regalato a noi e ai nostri figli in questi anni", raccontano i fondatori. L’associazione prende il titolo da un libro di fiabe di “nonno” Filippo Nador, e dall’associazione mentale con un animale “laborioso e sociale” che porta con sé l’idea di primavera e rinascita della natura e anche quella della gentilezza, da cui lo slogan “Bee kind”. E davvero laboriosa si può definire questa instancabile associazione, capace di creare gemellaggi e ponti di conoscenza e consapevolezza che fanno crescere al di qua e aldilà del mare. Per le sue attività benefiche L’ape Clotilde ha scelto due lontani Paesi africani: il Camerun e il Kenya. Nel primo caso ha realizzato una scuola materna a Garouia, capitale della regione Nord del Camerun: tre grandi aule accessibili ai disabili per promuovere concretamente il diritto all’istruzione in una zona dove il tasso di alfabetizzazione è del 23% e dove negli ultimi anni l’organizzazione terrorista Boko Aram ha distrutto 170 scuole. L’idea è proseguire poi con la scuola elementare. E sempre i bambini, in una regione del mondo dove arrivano a essere il 30% della popolazione, sono al centro del progetto “The net” che vede coinvolti da una parte i giovani ospiti dell’orfanotrofio di Mwangaza, nelle regione keniana del Kilifi, e dall’altra un gruppo di ragazzi di Rodano che ha risposto con entusiasmo all’invito a creare un ponte culturale che consentisse ai ragazzi africani di apprendere competenze nell’ambito della comunicazione e di internet. La onlus ha fornito all’orfanotrofio la connessione e alcuni device con i quali gli adolescenti possono comunicare e superare la grande distanza geografica e sociale.
Alcuni dei ragazzi hanno anche voluto partecipare all’ultimo viaggio in Kenya, e uno di loro, Lorenzo Ragni, ha realizzato un video su quell’esperienza iniziata con qualche perplessità e conclusa sull’onda dell’entusiasmo e di un rapporto profondo creato in pochi giorni con quei bambini che, come racconta Lorenzo, "sanno vivere il poco che la vita offre con gioia" e che hanno "lezioni di vita" da impartire a tanti ragazzi italiani ricchi, annoiati e perennemente scontenti. Un “cambio di prospettiva” che l’Ape Clotilde promuove tra i più giovani anche attraverso occasioni di “protagonismo” e creatività. In occasione della seconda edizione di “Write the future fest”, a fine aprile nella piazza del municipio diversi stand hanno offerto a tutti l’opportunità di disegnare fumetti, dipingere le arnie, scrivere testi rap al laboratorio “Trap therapy” o provare evoluzioni con lo skate. Tutto all’ombra del bellissimo murale “The future is unwritten” ideato e realizzato (dopo un corso sulla sicurezza) su una parete del municipio da 12 ragazzi tra i 14 e i 19 anni coordinati dall’architetto Michele Manzo. Un murale coloratissimo e ricco di significato, un messaggio di pace, condivisione e amore per le arti in contrapposizione con la prepotenza di pochi che provoca speculazioni, ingiustizia sociale e disperazione tra i più deboli. Arte, dunque, ma anche letteratura. L’associazione si impegna a diffondere la passione per i libri tra gli adolescenti e ha realizzato una maratona di lettura di 12 ore in conteporanea con l’orfanotrofio di Mwangaza, dove bambini e ragazzi – diversamente dai coetanei italiani – amano moltissimo leggere e condividere testi di divulgazione e romanzi. In questi giorni poi L’ape Clotilde è tra i promotori e protagonisti della tre giorni di festa di Rodano. Per chi volesse dare una mano ad abbattere muri e creare ponti, anche in base al principio di aiutare le nuove generazioni a restare nella loro terra e contribuire al suo sviluppo, ecco l’Iban della onlus per donare: IT88 G030 6909 60610000 0150 897, mentre il codice fiscale per donare il 5 per mille è 91591110159.