Milano, 24 settembre 2024 – L’antropologo e architetto Franco La Cecla snocciola idee "semplici e poco costose" che, in poco tempo, potrebbero cambiare il volto di periferie cittadine, come il quartiere Corvetto: asfalto dipinto di bianco, boschi in città, strade a misura di pedone. Idee illustrate anche nel suo ultimo libro, “Addomesticare l’architettura-L’Occidente e la distruzione dell’abitare“, che La Cela, docente di Antropologia dei media alla Naba di Milano, ha dedicato al tema della città moderna.
Come si vive, da suo punto di vista, nelle nostre città?
"La modernità ha devastato l’idea tradizionale dell’abitare, complice anche la condanna borghese della dimensione domestica e della cultura del vicinato. L’edilizia attuale non ha nulla a che fare con i bisogni della gente, il mercato non segue le esigenze reali. Ci troviamo così di fronte a paradossi: a New York un terzo dei nuovi uffici nei grattacieli rimane vuoto, e lo stesso accade in Cina per il nuovo costruito. Esiste, d’altra parte, un bisogno sempre più forte di case. Bisognerebbe ripensare il sistema dalle fondamenta e addomesticare le città, iniziando anche da azioni minime".
Quali idee si potrebbero attuare a Milano, in quartieri in una fase di transizione come il Corvetto?
"Si potrebbe iniziare intervenendo sull’asfalto. Solo dipingendolo di bianco si abbasserebbe di due gradi la temperatura. Avere dei marciapiedi in asfalto, un prodotto derivato dal petrolio, è inoltre una follia. Poi bisognerebbe ripensare la mobilità: come è possibile che auto lunghe 4 metri possano occupare un parcheggio cittadino? Perché in Italia siamo in ritardo di 25 anni sull’elettrico? Milano è una città piccola, in poche settimane e con poca spesa si potrebbe attuare un vero cambiamento, anche attraverso il verde".
Come?
"Creando boschi in città, sfruttando le qualità di piante come il bambù per abbassare la temperatura. Le strade devono diventare luoghi dove è possibile camminare ma anche stare fermi in sicurezza. I sindaci possono prendere queste scelte in autonomia, ma serve la volontà politica. Milano, che dalla pandemia è rimasta identica, potrebbe essere addomesticata".