L’antico borgo di Viboldone "Salviamolo dal degrado"

Lettera alla Regione: Comune e proprietà si parlino per puntare ai finanziamenti

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di Alessandra Zanardi

Quell’antico borgo dimenticato da troppo tempo in attesa di un rilancio. Con una lettera a Regione Lombardia e alla Città Metropolitana di Milano l’associazione per la salvaguardia e la valorizzazione di Viboldone reclama attenzione per quell’insieme di edifici, in disuso da anni ma con un prezioso substrato storico alle spalle, che compongono il villaggio rurale di Viboldone e che sono coevi all’omonima e vicina abbazia, costruita dagli Umiliati e ultimata nel 1348. Di una riqualificazione di quel contesto si parla da tempo, senza che nessun intervento in questo senso sia ancora decollato.

"Sono trascorsi sei anni - ricorda il presidente dell’associazione Paolo Rausa (nella foto) - da quando il Comune di San Giuliano partecipò a un bando europeo con un progetto di recupero stilato dal Politecnico di Milano, progetto che non venne purtroppo finanziato. Da allora, più nulla, se non alcuni interventi di messa in sicurezza degli edifici più ammalorati". Fumata nera anche per il recentissimo bando messo a disposizione da Regione Lombardia, attraverso i fondi del Pnrr, per il recupero socio-culturale degli antichi borghi: in assenza di un nuovo progetto nato da un accordo tra la proprietà di Viboldone e il Comune di San Giuliano, non è stato possibile partecipare. "Un’occasione mancata", commentano dall’associazione. Per non rischiare di perdere altri treni, ovvero altre forme di finanziamento che potrebbero presentarsi, occorre fare in fretta. "Il Comune non si muove, il proprietario resta in attesa degli eventi. Intanto il borgo, in abbandono e privo degli abitanti, rischia di cadere in uno stato di non ritorno, se le autorità non interverranno - rimarca Rausa, con un invito agli enti superiori, oltre che al Comune e alla proprietà del sito, a non perdere tempo -.

Occorre far sedere intorno a un tavolo le varie parti in causa e trovare il modo di far rivivere una testimonianza del passato, che rischia altrimenti di scomparire.Serve che gli enti superiori, in testa la Regione, dicano se quel luogo è davvero meritevole di un recupero. Se è così, si agisca di conseguenza". Anche le monache di Viboldone auspicherebbero un recupero degli edifici che fanno da contorno all’abbazia, oggi unica forma di vita in un contesto per il resto dimenticato. Idem lo scrittore Roberto Schena, che negli anni ha lanciato più di un appello per una riqualificazione di questo spicchio di San Giuliano.

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