ROBERTO
Cronaca

L’anno dei Navigli Ora fatti concreti per riaprirli

Roberto

Biscardini*

Potrebbe essere l’anno dei Navigli a condizione che l’amministrazione comunale di Milano compia alcuni passi concreti e in tempi certi. Dando attuazione ai risultati del referendum del 2011 e alle indicazioni che il Pgt che già nel 2012 riconosceva la riapertura dei Navigli come scelta strategica per la città. Operativamente il Comune dovrebbe muoversi sulla base di un cronoprogramma che contempli da una parte la conclusione del progetto esecutivo e dall’altra l’approvazione dei progetti complementari relativi alla riqualificazione di tutte le aree esterne in prossimità del nuovo Naviglio. È vero che si è perso molto tempo, ma l’obiettivo iniziale che la nostra associazione aveva indicato, e cioè la riapertura integrale dalla Cassina de Pomm alla Darsena entro il 2026, potrebbe rimanere punto di riferimento. Secondo, l’amministrazione dovrebbe dichiarare da subito la disponibilità a ricevere manifestazioni di interesse da parte di soggetti privati disponibili a partecipare alla realizzazione del progetto mediante la procedura del partenariato pubblico-privato. Questo potrebbe ridurre gli oneri sul comparto pubblico e quelli a carico del Comune. Conti che non tornano perché, a fronte delle dichiarazioni dell’amministrazione comunale di avere a disposizione per il progetto Navigli solo 150 milioni, dal rendiconto per la Gestione dell’Esercizio 2020, risulta un avanzo di bilancio di 548 milioni. Peraltro i 350 milioni necessari per la riapertura integrale dei Navigli sarebbero spalmabili su più annualità. Terzo, una cosa è certa, già nel 2022 si potrebbe riaprire la Conca di Viarenna, opera di cui si discute da anni e per la quale esistono già progetti approvati e un preventivo di soli 12 milioni di euro. L’estensione straordinaria della nuova Darsena. L’ultimo impegno riguarda l’aspetto strategico della riapertura dei Navigli a Milano che, con i suoi otto chilometri, è parte di un progetto molto più grande, quello di rendere navigabili in modo integrato tutti i 140 chilometri della rete dei Navigli lombardi. Ma per questo bisogna accelerare il confronto con Regione Lombardia e stipulare, come chiediamo da anni, un accordo di programma congiunto affinché contemporaneamente alla riapertura dei Navigli milanesi si realizzi la riqualificazione degli altri quattro Navigli navigabili: il Grande, il Paderno, il Martesana e il Pavese.

* Presidente AssociazioneRiaprire i Navigli