MASSIMLIANO MINGOIA
Cronaca

L’anagrafe chiusa di via Passerini. Pd in piazza contro la Giunta Sala. La riapertura parziale è più vicina

Venerdì prossimo presidio del centrosinistra a un anno dallo stop: servizio essenziale per il quartiere. De Chirico (FI): amministrazione centrale e Municipi mal si sopportano. La città in 15 minuti è un bluff .

L’anagrafe chiusa di via Passerini. Pd in piazza contro la Giunta Sala. La riapertura parziale è più vicina

L’anagrafe chiusa di via Passerini. Pd in piazza contro la Giunta Sala. La riapertura parziale è più vicina

Il Partito democratico che contesta con un presidio una decisione presa da un’assessora dem, Gaia Romani. Paradossi della politica meneghina. Parliamo della manifestazione organizzata dal centrosinistra in Comune il 23 febbraio, venerdì prossimo, davanti alla biblioteca di via Passerini, a Niguarda, nel Municipio 9, periferia nord. In un volantino in cui compiano i simboli di Pd, lista Sala, Verdi e Riformisti si legge che "con stupore e rammarico poco più di un anno fa apprendevamo della chiusura dell’ufficio dell’anagrafe di Niguarda", sì, proprio quello in via Passerini, chiuso insieme all’anagrafe di via Boifava, quartiere Chiesa Rossa, periferia sud, per decisione della Giunta Sala e, in particolare, dopo un’analisi dell’assessora ai Servizi civici Gaia Romani.

"Come forze politiche – si legge ancora nel volantino – abbiamo sostenuto che l’anagrafe è un servizio essenziale per il quartiere e che deve riaprire al più presto con tempi certi, anche se con modalità differenti rispetto al passato. Riteniamo inoltre importante che una parte del sito sia destinata ad attività rivolte al quartiere con modalità da stabilire collegialmente insieme al Municipio 9 e alle molteplici realtà del territorio".

Prestate attenzione alle parole contenute in questa seconda parte del volantino soprariportata. Perché il presidio del centrosinistra, a un anno dalla chiusura della sede anagrafica decentrata, viene dato da qualche esponente dell’amministrazione comunale come un segnale di riapertura imminente, almeno parziale, per uno o due giorni a settimana, della sede anagrafica di via Passerini.

Il pressing del Municipio e dei cittadini sulla Giunta Sala, dunque, starebbe per portare i suoi frutti. Ma c’è voluto un anno. Una tempistica che fa dire al capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, che "mi sembra evidente che ci sia una mal sopportazione tra amministrazione centrale e Municipi, relegati sempre di più a un vuoto contenitore utile a tenere “buone” le variopinte anime della sinistra. La città dei 15 minuti è un bluff difficile da tener nascosto. Sottolineo che, come in Consiglio comunale, la litigiosità emerge sempre più evidente, pronta a deflagrare in qualsiasi momento". L’azzurro, inoltre, è ironico: "La sinistra manifesta... contro la sinistra. Oppure scaricano le colpe sul governo Meloni o sulla Regione di Fontana? Sembra una barzelletta, ma invece è la sinistra di Milano".

Ma perché la sede anagrafica di via Passerini era stata chiusa? Da Palazzo Marino, un anno fa, spiegavano che nelle due sedi anagrafiche di via Boifava e di via Passerini l’accesso di utenti era troppo basso (rispettivamente 19 e 35 accessi al giorno) e dunque che il personale fino ad allora impiegato sarebbe servito a rafforzare le sedi anagrafiche maggiormente frequentate da cittadini e cittadine, come quelle di Tibaldi (Municipio 5), Baldinucci e De Benedetti (Municipio 9), che registrano mediamente circa 100 accessi ogni giorno.