GIULIA BONEZZI
Cronaca

L’allarme sul vaiolo delle scimmie: "Nessun caso di tipo 1 in Lombardia". E quest’estate solo un contagiato

La Regione sull’emergenza globale dichiarata dall’Oms per l’epidemia nella Repubblica del Congo. La variante 2 è qui da oltre due anni, con 441 casi di cui 314 nell’area metropolitana di Milano e Lodi.

L’allarme sul vaiolo delle scimmie: "Nessun caso di tipo 1 in Lombardia". E quest’estate solo un contagiato

Le vescicole del Mpox possono essere di dimensione e numero variabile

In Lombardia non si è registrato alcun caso di vaiolo delle scimmie (Mpox) del clade 1 che ha indotto l’Oms a dichiarare un’emergenza sanitaria globale, ha precisato ieri l’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso. La Regione, che dal 7 agosto ha potenziato il sistema di sorveglianza, ribadisce che una cosa è il tipo 1 del virus identificato a fine anni ’50 nell’attuale Repubblica democratica del Congo, che coi sottitipi 1a e 1b è responsabile dell’epidemia in quel Paese (oltre 15.600 casi con oltre 500 decessi quest’anno), ma che in Europa sin qui è comparso solo in Svezia, in una persona appena stata in Africa.

E una cosa ben diversa è il tipo (o clade) 2 del virus (anch’esso coi sottotipi 2a e 2b), giunto in Europa da più di due anni, che all’8 agosto aveva fatto registrare 1.056 casi in Italia di cui ben 441 in Lombardia; solo nove, di cui solo uno lombardo, negli ultimi due mesi. Il grosso dei contagi (391 in Lombardia, 276 nell’area metropolitana di Milano) risale al 2022; i 29 casi scoperti nella nostra regione l’anno scorso (di cui 23 tra il Milanese e il Lodigiano), e i 21 (15 nell’area metropolitana) dei primi otto mesi di quest’anno "rappresentano la coda di quell’epidemia", conferma Marino Faccini, direttore della Prevenzione dell’Ats Metropolitana di Milano. E aggiunge che "solo per pochissimi pazienti" è stato utilizzato l’antivirale che è l’unica terapia per una malattia che quasi sempre guarisce da sola nel giro di una, due o tre settimane: "L’esordio è una febbre anche non troppo alta, mal di testa e malessere generale, poi compaiono vescicole simili a quelle della varicella, di dimensioni e numero variabile, che contengono il pus attraverso il quale avviene il contagio. La raccomandazione per malati è isolarsi, evitando rapporti sessuali, altri contatti cutanei o condivisione di biancheria, fino alla completa guarigione, quando le papule si trasformano in crosticine e si staccano, certificata con una visita di controllo". Non ci sono prescrizioni per i contatti stretti, e del resto in due anni "sono stati pochissimi i conviventi di un malato che non fossero anche suoi partner sessuali contagiati".

Le incognite su altre possibili modalità di trasmissione riguardano il clade 1, che è anche molto più aggressivo, alla luce della sua attuale diffusione nella RdC; un Paese in guerra dal quale "è estremamente complicato avere analisi attendibili", sottolinea Faccini. Quanto al clade 2, "la trasmissione è essenzialmente per via sessuale, attraverso il contatto cutaneo dunque il preservativo non è protezione sufficiente, con un setting legato a viaggi ed eventi e pazienti in massima parte giovani". La popolazione under 50 difficilmente è coperta dal vaccino contro il vaiolo umano, sospeso nel 1977 e abrogato nel 1981, che lasciava una caratteristica cicatrice sul braccio. Il nuovo vaccino viene somministrato solo a persone che hanno avuto comportamenti sessuali a rischio – nel 2022 a Milano l’hanno ricevuto in circa 4.500 – gratis e senza prescrizione nei centri dedicati alle infezioni sessualmente trasmissibili, gli stessi nei quali si può andare fare il test per il Mpox. "I nostri laboratori - sottolinea Faccini - sono in grado di individuare il tipo in tempo reale".