
Alcuni giovani fotografati nei parchi di Lainate, tra loro anche soggetti in quarantena
Lainate (Milano), 6 novembre 2020 - Ieri l’ultima campanella per le lezioni in classe anche per i circa 350 studenti di seconda e terza media dell’istituto comprensivo Lamarmora di Lainate, dove sono più di 10 le classi in quarantena. Da lunedì sarà per loro didattica a distanza. Lo annuncia via web Nicola Fratini, il preside social dell’istituto comprensivo che pubblica su Facebook aggiornamenti costanti sui casi positivi, le classi in isolamento, gli aggiustamenti della didattica o la denuncia dei comportamenti scorretti. Come il caso degli studenti in quarantena fiduciaria che vanno al parco a giocare con i compagni disattendendo le regole anti contagio. Criticato per la sua scelta web, il preside tira dritto e continua a postare i bollettini. In una scuola che naviga a vista in un mare in tempesta "è giusto lasciare alle famiglie la libertà di scegliere il meglio per i figli" dice lui. Ragazzi a casa da scuola e in giro per la città. Il suo post non è stato un semplice appello al senso civico…
"Abbiamo ricevuto segnalazione da diversi genitori. Bambini in quarantena al parco, in altri casi all’uscita da scuola fratelli maggiori anche loro in quarantena ma che prelevano i fratelli più piccoli. È chiaro che comportamenti del genere non sono adeguati alla situazione che stiamo vivendo e vanno esplicitamente contro gli interessi della Comunità tutta, mettendo in pericolo la salute pubblica e pertanto sono passibili di denuncia alle autorità. Senza dover ricorrere a tanto abbiamo ritenuto necessario il richiamo ad atteggiamenti più responsabili".
Quale la situazione a scuola? "Con i rientri di questi giorni, la prossima settimana non dovrebbero essere più di 10 le classi in isolamento. Le seconde e terze medie, inoltre, faranno didattica a distanza da lunedì e questo problema non si pone più: saranno 13 le classi che lavoreranno solo a distanza fino al 3 dicembre, circa 350 ragazzi". Solo i più piccoli in classe, lei come la vede? "Non so valutare quale potrà essere l’efficacia in termini di salute pubblica, mi rimetto agli esperti in materia, dico solo che questa decisione ci sta mettendo in difficoltà. Avevamo già disegnato tutti gli scenari per la didattica a distanza, o solo qualche classe come sta avvenendo in questo periodo, non avevamo valutato invece questo tipo di alternativa: prime classi tutte in presenza e il resto a casa. I docenti avranno ore buche a scuola durante le quali dovranno fare la dad agli studenti a casa, e questo tenendo conto che la connettività internet dei nostri plessi non riesce a supportare più connessioni insieme. Su queste basi entro lunedì dovremo rifare tutto, accorpare le ore in modo da poter consentire ai docenti di andare a casa a fare la didattica a distanza da li. Occuperemo anche delle ore pomeridiane con le lezioni". Lei è stato criticato per l’uso dei social a fini scolastici... "La trasparenza in questo momento più che mai credo generi sicurezza. Al di là delle persone sempre pronte ad attaccare, penso che le famiglie debbano essere messe in condizioni di scegliere se voler far frequentare il figlio in presenza o no, perché la situazione è critica. Credo che questa opportunità di scelta debba essere data alla famiglie. Credo che la comunicazione chiara possa rendere tutti più tranquilli, significa che non c’è nulla da temere o da nascondere. Andremo avanti così".