Festa fra amici, poi il coma. "Ora ditemi tutta la verità"

Lainate, a 21 anni col cranio fratturato. Per mesi ha lottato in ospedale per la vita. Ora Luca sta bene e lancia un appello: chi c’era racconti cosa è successo

Il sorriso ritrovato di Luca Castiglioni

Il sorriso ritrovato di Luca Castiglioni

Lainate (Milano), 29 gennaio 2021 - "Mi ricordo di un brindisi, il bacio con una ragazza, di aver ballato. Era una festa tranquilla, c’erano amici e alcuni giovani che avevo conosciuto lì, c’era l’alcol ma non c’era droga. Poi nulla. È passato un’anno e mezzo ma nessuno è riuscito a ricostruire cosa sia successo quella sera, questo mi amareggia per questo ho deciso di parlare e chiedere c’era di raccontare quello che ha visto". Non c’è rabbia, ma il desiderio di conoscere la verità, nel racconto di Luca Castiglioni, 21 anni, informatico di Lainate, nel Milanese. L’unico segno visibile della sua drammatica storia è la tracheostomia, quel foro sulla parte anteriore del collo. Il resto è tutto nella sua testa.

La sera del 26 luglio 2019 durante una festa di compleanno a casa di un’amica a Nerviano è stato trovato disteso a terra, privo di sensi. La telefonata degli amici, la corsa in ambulanza. In ospedale i medici informano i familiari che ci sono lesioni cerebrali causate da una frattura sul lato destro del cranio e un ematoma all’occhio sinistro. Per settimane Luca lotta per la vita nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Legnano. Poi la riabilitazione a Bosisio Parini, nel Lecchese. Il 21 febbraio 2020 le dimissioni.

"Luca è resuscitato , considerato che non ci avevano dato nessuna speranza", racconta mamma Chiara che nel frattempo ha lasciato il suo lavoro di insegnante per seguire il figlio. Ma cosa è successo quella sera? Come si è procurato ferite tanto gravi? È stato picchiato? Perché non sono stati fatti rilievi nell’abitazione dove è avvenuto l’incidente? Possibile che non ci siano foto e video della serata? La Procura di Milano ha indagato un 30enne di Parabiago per lesioni colpose aggravate. Ma da mesi Luca e la sua famiglia non sanno nulla. Dubbi e mancate risposte. Anche l’appello di mamma e papà alla trasmissione “Chi l’ha visto?“ non ha scosso le coscienze di nessuno. 

Oggi Luca è stanco e ha deciso di parlare, "non ci credo che nessuno abbia visto quello che mi è successo, alcuni dei miei amici di quella sera sono spariti, altri quando chiedo spiegazioni mi dicono preferiscono non parlare, qualcuno dice che era già andato a casa, altri che sono caduto mentre ballavo, altri facendo il ‘gioco della ruota’, ma non posso essermi procurato quelle fratture semplicemente cadendo per terra - spiega Luca - questo silenzio mi fa stare male. Anche la Procura cosa aspetta a darci le risposte? E ora la situazione esterna non mi aiutata a riprendere una vita normale. Sono bloccato in casa". Luca chiede agli amici di parlare, ma non crede che servirà. "Nessuno ha raccontato la verità quando ero grave e stavo per morire, figuriamoci se lo farà adesso, che sto bene. Chi veniva a trovarmi in ospedale e piangeva adesso forse non parlerà neppure ora".

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