MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Negozi nel mirino, preso il Lupin di corso Buenos Baires

Tutto parte da un controllo in strada, quando un ragazzo viene pizzicato alla fine di marzo dai ghisa

IL TESORO Il ladro pizzicato dalla Polizia locale durante un controllo casuale in corso Buenos Aires aveva accumulato abiti, borse e accessori per un valore pari a quello di un appartamento

Milano, 27 aprile 2018 - Tutto parte da un controllo in strada: un ragazzo viene pizzicato alla fine di marzo dai ghisa in corso Buenos Aires. Nel sacchetto dello shopping ha vestiti con placche antitaccheggio attaccate. Allora scattano le verifiche: i capi risultano ancora presenti negli inventari dei negozi ma di fatto sono spariti dagli scaffali. Ergo, rubati. Gli agenti del Nucleo reati predatori coordinato da Varno Maccari e Marta Tampieri, sotto la direzione del comandante della polizia locale Marco Ciacci, non immaginavano che a Vaprio D’Adda, a casa di questo “Arsenio Lupin”, un peruviano di 25 anni con precedenti per furto e ricettazione, avrebbero trovato un tesoro: indumenti, borse, accessori per un valore di oltre 100mila euro. Tutta merce risultata rubata, che è stata sequestrata riempiendo tre furgoni ed è stata restituita ai negozi svaligiati, una decina in corso Buenos Aires e un paio in zona corso Vittorio Emanuele. E per il 25enne è scattata una denuncia per ricettazione aggravata.

Nel mirino aveva messo soprattutto negozi di corso Buenos Aires, l’arteria commerciale per eccellenza della città, dove ogni giorno va in scena la lotta tra guardie e ladri. Anche l’altro ieri, giorno della Liberazione, tra milanesi e turisti non sono mancati i manolesta. Due uomini entrano in un negozio poco dopo le 11.30 e riescono a rubare una maglietta da 50 euro. Stesso copione in un altro store. Ma tra negozianti e commessi c’è chi si accorge di quelle facce sospette e manda un sos al gruppo WhatsApp, la rete virtuale tra i commercianti e i ghisa del Nucleo reati predatori. «Attenzione a due uomini, uno con la maglia blu e l’altro con la maglia chiara». Nei negozi visitati i due tolgono placche antitaccheggio dai vestiti rubati, nascondendole dentro scarpe in vendita e altri capi esposti per eludere i sistemi di allarme. Ma quando entrano all’Upim, poco dopo mezzogiorno, vengono subito notati dall’addetto all’accoglienza clienti che senza dare nell’occhio li segue.

Una manciata di minuti dopo, li coglie con le mani nel sacco: sei capi d’abbigliamento trafugati, bucati - di conseguenza rovinati - dopo lo strappo delle placche antitaccheggio, e un profumo. Valore complessivo della merce rubata nell’arco di mezz’ora: quasi 220 euro, 118 solo nell’ultimo negozio. Gli agenti di polizia locale identificano i ladri: sono due moldavi di 28 e 45 anni, senza precedenti, da pochi giorni in Italia. Arrestati per furto aggravato dalla violenza sulle cose (avendo rotto le placche e danneggiato i vestiti), sono stati giudicati ieri in direttissima. L’arresto è stato convalidato, poi sono stati rilasciati a piede libero.