Milano, 1 giugno 2023 – “Mi ha messo le mani al collo e mi ha chiesto tutti i soldi. Poi ha cercato di prendere il mio cagnolino per minacciarmi in modo più “persuasivo“. Ma a quel punto io sono diventato furioso, ho afferrato lo sgabello vicino al comodino e ho colpito quell’uomo".
Lo racconta Marco Antonio Ragolia, di 45 anni, che martedì poco dopo le 22.30 ha affrontato un rapinatore spuntato all’improvviso in camera da letto, in casa sua, in un condominio di via Toffetti in zona Porto di Mare.
Il quarantacinquenne era sdraiato sul letto, impegnato in una videochiamata con due colleghe di lavoro, quando lo sconosciuto ha fatto capolino nella stanza. "Mi ha detto “Ciao, dammi i soldi“. Non sapevo che pensare, certe cose le ho viste solo nei film".
Solo dopo ha saputo che il bandito, un pakistano di 30 anni senza fissa dimora, con precedenti per reati contro il patrimonio e irregolare, prima di fargli visita aveva cercato di intrufolarsi in un altro appartamento dell’altra scala, al primo piano, rompendo la maniglia con una mazzuola ma senza riuscire nel suo intento. Poi ha buttato l’arnese in cortile e ha raggiunto il secondo piano dell’altra scala, fino alla porta di Marco Ragolia. Per entrare gli è bastato ruotare la maniglia.
"Io non stavo bene e non mi ero neppure accorto di non aver chiuso a chiave la porta. Mi ero già messo a letto, stavo dormendo quando due mie colleghe mi hanno chiamato, salvandomi: quell’intruso, altrimenti, avrebbe potuto colpirmi nel sonno", continua il quarantacinquenne, che lavora come dipendente in un albergo.
"Mi sono allarmato quando il mio cagnolino Tommy, un pinscher di 2 anni, ha iniziato a ringhiare. Così mi sono girato e ho visto la testa di un uomo". Le colleghe, intanto, vedevano la scena in tempo reale dallo schermo. "Lo abbiamo sentito gridare “Chi è? Chi è?“", racconta una di loro. "Poi ha urlato “Vattene!“. Mentre l’altro gli chiedeva soldi. Il telefono era sul letto, a un certo punto non vedevamo più nulla ma sentivamo tonfi e rumori di colluttazione. Poi più nulla. Allora, preoccupate, siamo andate a casa di Marco".
Nel frattempo "quell’uomo ha cercato di prendere il mio cagnolino, che per me è come un figlio. Io allora ho reagito, colpendolo con lo sgabello e spingendolo fuori di casa". Immediato l’arrivo della polizia, già allertata da altri residenti che si erano accorti dell’intrusione nel palazzo. Il trentenne pakistano è stato arrestato per tentata rapina e anche denunciato dalla proprietaria dell’altro appartamento per tentata violazione di domicilio. "Io sono dolorante. Non ho dormito tutta la notte, sono ancora scosso. Se chiudo gli occhi vedo il volto di quell’uomo" dice Ragolia, con accanto il compagno Rocco che martedì sera era al lavoro (anche lui lavora in un hotel) e che si è precipitato a casa quando ha saputo della tentata rapina. "Ho passato il quarto d’ora più brutto della mia vita".
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