MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, presa la gang di ladri cileni: svaligiavano le case e scappavano in bici

Dalle loro abitazioni in zona via Padova raggiungevano il centro città. Cinque in manette, fughe pure con monopattini rubati

Uno dei ladri si arrampica sulla facciata di un condominio

Uno dei ladri si arrampica sulla facciata di un condominio

Milano – Prendevano la metropolitana o il filobus, dalla zona di via Padova – dove abitavano – verso il centro. A un certo punto inforcavano le biciclette parcheggiate in punti strategici, a seconda dei palazzi da raggiungere. Come onesti lavoratori. Ma il loro “lavoro“ era razziare appartamenti.

Almeno secondo l’accusa. Sono sette i colpi, quattro messi a segno e tre tentati, attribuiti alla banda di cileni tra cui anche un italiano. I cinque uomini tra i 24 e i 31 anni sono finiti in manette per furti in abitazione commessi tra il 15 aprile e il 23 dicembre scorsi. Incursioni-lampo da un quarto d’ora, come documentano le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile, che durante gli appostamenti per incastrarli hanno dovuto improvvisare a loro volta inseguimenti su dueruote. I ladri (generalmente in tre) entravano nei cortili o negli androni in orario serale, tra le 19 e le 21, approfittando delle uscite o degli ingressi di qualche condòmino, e poi si arrampicavano per raggiungere la portafinestra o il balcone dell’appartamento che avevano puntato. Quasi sempre ai piani bassi. In due agivano, mentre il terzo della gang faceva da palo.

Il bottino? Tutto quello che riuscivano ad arraffare tra gioielli, orologi, borse e pure monopattini (due in totale). Per un valore complessivo che al momento ammonta a poco meno di 35mila euro. Il colpo più grosso? Quello del 19 ottobre tra corso Sempione e il Monumentale, dove la banda è riuscita a portar via cinque orologi tra cui un Rolex e un monopattino elettrico che poi è stato utilizzato da uno dei ladri per la fuga, come si vede sulle immagini di una telecamera di videosorveglianza.

Gli altri appartamenti espugnati sono in zona Sant’Ambrogio, rispettivamente il 15 aprile e il 22 luglio scorsi. Il 15 settembre invece è stato svaligiato un alloggio tra corso Sempione e il Portello. Prese di mira anche due case in zona Sant’Agostino, ancora in centro, il 9 novembre, dove è stato rubato il secondo monopattino elettrico, mentre il 15 dicembre è finito nel mirino dei banditi un appartamento al quartiere Isola.

Proprio quel giorno, uno dei cinque (intercettato) urla al telefono "Corri, corri". Dalla zona di via Padova il gruppo aveva preso la metropolitana fino a raggiungere Città Studi. Erano in tre. Saliti sulla 90 si erano diretti in corso XXII Marzo per poi prendere tre bici e da lì spostarsi all’Isola, luogo dell’ennesimo furto, per poi tornare a casa in zona via Padova come se nulla fosse. Dopo il “lavoro“.

Gli agenti della II sezione della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì e da Giovanni Calagna, coordinati dalla pm Giulia Floris, hanno iniziato a indagare dopo una serie di colpi tutti simili sia per le modalità d’azione e per gli orari. L’analisi dei filmati dei condomìni, i servizi di pedinamento e il controllo dei tabulati telefonici hanno portato a individuare i cinque uomini che accendevano i cellulari solo per comunicare tra loro e con schede sim dedicate. Conversazioni brevissime, a volte di appena 7 secondi.

Le manette sono scattate per il 31enne cileno Angelo Nunez Salinas, il 24enne Robinson Nunez Salinas, il 31enne Peter Casanga Munoz, il 26enne Bastian Villagra Rojas, connazionali, e l’italiano Riccardo Palmini, di 26 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Alberto Carboni, per il quale "l’attività illecita era frutto di un’organizzazione che, per quanto rudimentale, denota comunque una spiccata pericolosità sociale". Basti dire che in una occasione, sorpresi da alcuni abitanti all’ingresso di un palazzo, avevano aggredito uno dei cittadini che li stava filmando, insospettito dalla loro presenza, per portargli via il cellulare. E tutti, tranne Robinson Nunez Salinas, avevano già un curriculum di precedenti.