ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

L’addio a Ventura: "I gentiluomini nella Borsa gridata"

Il collega Rainis: "La tecnologia era la nostra voce. E si manteneva la parola data. Lui era sempre avanti".

L’addio a Ventura: "I gentiluomini nella Borsa gridata"

"Attilio Ventura è stato un grande protagonista del mercato, contribuendo a renderlo moderno ed efficiente, ma è stato anche un amico, durante gli straordinari anni Ottanta". A ricordare lo storico agente di cambio, appena scomparso a 87 anni, un altro decano di Palazzo Mezzanotte, Tito Rainis. Di cinque anni più giovane rispetto a Ventura, Rainis ha iniziato a frequentare piazza Affari negli anni Settanta, facendo la gavetta come impiegato, fino a diventare procuratore di Borsa nel 1976, e poi presidente nazionale della categoria alla fine degli anni Ottanta. "Prima del passaggio al sistema digitale computerizzato, la tecnologia era la nostra voce nella sala delle grida, dove avvenivano le contrattazioni. Ho conosciuto proprio lì Ventura negli anni Ottanta, quando ero procuratore di Borsa. Eravamo ancora più di mille nella sala, nei momenti clou. Ricordo ancora il rumore delle voci, simile a quello di un reattore, che aumentava all’alzarsi dei prezzi. Nascevano discussioni, ma si cercava di arrivare a un "gentlemen’s agreement". Il mondo della Borsa gridata era fatto da gentiluomini: mantenere la parola data, quando si scambiavano titoli azionari, aveva grandissimo valore, chi sgarrava invece perdeva la reputazione e non veniva quasi più considerato dagli operatori". Come è avvenuto il cambiamento? "I cambiamenti sono stati graduali, dall’arrivo dei primi computer alla totale digitalizzazione. Dall’asta gridata si è passati all’asta telematica. Sono stati passaggi anche traumatici, molti non si sono adeguati. Ventura guardava però sempre avanti. Nei radicali cambiamenti avvenuti nella borsa valori ha contribuito ad inserire i contratti derivati (future e opzioni) per un mercato efficiente e moderno".