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L’addio a Milano: Cesare Rimini, avvocato e scrittore

Con la scomparsa di Cesare Rimini, Milano perde un avvocato, giornalista, scrittore e protagonista della vita culturale e sociale. Grande appassionato di arte e lirica, fu anche consulente dell'Ordine dei Giornalisti lombardo. Lascia una serie di libri e opere dedicate al mondo dell'infanzia.

L’addio a Cesare Rimini, avvocato e scrittore

Con Cesare Rimini, scomparso a 91 anni, Milano perde un protagonista della vita forense, culturale, sociale: avvocato, giornalista, scrittore. Come avvocato la sua figura è stata quella di uno dei più grandi esperti italiani in diritto di famiglia (in veste sia di legale sia di commentatore sul Corriere della Sera e sul sito con la rubrica "Matrimonium") e in diritto dell’informazione. Nato a Mantova in una famiglia di religione ebraica, dopo le leggi razziali del 1938, si era rifugiato con i genitori, le sorelle e i cugini sull’Appennino Romagnolo, a Mondaino, dove era vissuto sotto falso nome. Dopo la laurea in giurisprudenza all’Università Statale di Milano, aveva iniziato la professione con l’avvocato Arturo Orvieto, cugino del padre, in via Cesare Battisti, nello studio che in seguito aveva preso il suo nome. Grande appassionato di arte e di lirica, frequentatore abituale della Scala, è stato presidente della Filarmonica per sette anni. Per altrettanti è stato presidente dell’Istituto neurologico Besta. Con l’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti, nel 1965, Rimini è stato con il collega Umberto Gragnani consulente dell’Ordine della Lombardia, prima con la presidenza di Carlo De Martino, quindi con quella di Franco Abruzzo. "Di Cesare Rimini – dice Abruzzo, presidente dell’Ordine lombardo dal 1989 al 2007 – ho un grande ricordo. Un grande avvocato. Un gran signore, all’antica. A questo accompagnava un tratto di grande umanità".

Rimini era giornalista pubblicista dal gennaio del 1961. Lascia una serie di libri, saggi legati alla professione e opere dedicate al mondo dell’infanzia, per il quale ha scritto anche filastrocche: “Dica pure avvocato“ (1988), “Lasciamoci così ... appunti e ricordi di un avvocato matrimonialista (1994)“, “Una carta in più“ (1997), “Sei nipoti ... e cinque terre“ (2004), “E a casa tutti bene“ (2006), “Le storie di Piero“ (2008). Sul “Corriere dei Ragazzi“ ha partecipato alla serie “La parola alla giuria“, ideata da Mino Milani e illustrata dal disegnatore e fumettista Milo Manara. Veniva istruito un immaginario processo a un personaggio storico. Dopo accusa e difesa, erano i lettori a pronunciare la sentenza che veniva poi commentata da Rimini sotto il profilo giuridico. Il primo episodio è stato pubblicato il 20 aprile 1975, con il processo a George Armstrong Custer per il massacro di Little Big Horn. A seguire altri nove processi. Alla sbarra l’ammiraglio giapponese Yamamoto per l’attacco a Pearl Harbor, Alfred Nobel, inventore della dinamite, il condottiero spagnolo Hernan Cortés, Attila, re degli Unni, il rivoluzionario francese Maximilien de Robespierre, Robert Oppenheimer, costruttore della prima bomba atomica, l’imperatore romano Nerone, la bella Elena di Sparta.

Gabriele Moroni