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La Triveneta Cavi di Buccinasco diventerà un complesso con 90 appartamenti

Il Comune di Buccinasco sta demolendo la ex fabbrica Triveneta Cavi per costruire un nuovo quartiere residenziale a basso impatto energetico. Altre due ex fabbriche, in degrado, sono proprietà private e il Comune non può intervenire.

La Triveneta Cavi di Buccinasco diventerà un complesso con 90 appartamenti

Dalle ceneri della Triveneta Cavi sorgerà un nuovo quartiere residenziale con 90 appartamenti a basso impatto energetico e alimentati con impianti fotovoltaici. Si tratta di una delle più importanti aziende internazionali produttrice di cavi a bassa e media tensione, chiusa nel 2005 dopo 40 anni di attività. Una fabbrica che, negli anni, è caduta a pezzi, prendendo le sembianze di un enorme scheletro di cemento. Dopo progetti arenati e proposte inconcludenti, in autunno dovrebbero partire i lavori per demolire il colosso degradato. Una maxi operazione che porterà nelle casse del Comune circa due milioni e mezzo di oneri, una nuova strada di collegamento e parcheggi. In più, si sceglierà se posizionare all’interno del nuovo complesso edilizio la centrale della polizia locale o destinare una parte della struttura a polo musicale. Sarà l’Amministrazione a decidere cosa fare di una porzione della ex fabbrica che sarà rasa al suolo, mettendo fine al degrado del quartiere Romano Banco. "Attendiamo ormai da anni un intervento sull’area ex Triveneta Cavi – racconta il sindaco Rino Pruiti –, per poter riqualificare tutta la zona e cambiarle volto. Un passo importante di rigenerazione e riqualificazione urbana". Per vedere l’abbattimento di altre due ex fabbriche in degrado, bisognerà invece aspettare ancora. Si tratta della ex Feltrinelli, in nics in via Friuli, a distanza l’una dall’altra di un centinaio di metri. Nella ex Feltrinelli, pochi giorni fa, erano stati trovati due pregiudicati che avevano occupato abusivamente gli spazi (sono stati denunciati): il Comune ha mandato la segnalazione ai proprietari chiedendo interventi di sicurezza. Le due fabbriche cadono a pezzi, "ma il Comune non può fare nulla per riqualificarle – spiega il sindaco – in quanto proprietà private. Possiamo continuare a monitorare la situazione e le condizioni di sicurezza, ma è la proprietà che deve intervenire".

F.G.