
La Triennale entra in Mind Un laboratorio di restauro "Straordinaria opportunità"
di Roberta Rampini
La Triennale di Milano e Valore Italia portano negli spazi di Mind - Milano Innovation District - una nuova sede del laboratorio di restauro e conservazione. L’ecosistema di Mind, il distretto che sta sorgendo nell’area tra Milano e Rho che ha ospitato Expo 2015, si arricchisce di una nuova eccellenza del settore del restauro, dopo l’arrivo della Scuola di Restauro di Botticino. Le due realtà dialogheranno tra di loro e con gli altri soggetti che già hanno scelto Mind. "Siamo davvero felici che il laboratorio di restauro e conservazione di Triennale Milano, grazie alla collaborazione con Valore Italia, abbia trovato questa nuova collocazione negli spazi di Mind - afferma Erica Corti, residente di Triennale Milano Servizi srl e membro dell’Advisory Board di Valore Italia -. È per noi una straordinaria opportunità per aprirsi a nuove progettualità legate alla ricerca e alla formazione, in un ambito in cui Triennale ha un’esperienza quasi ventennale e competenze specifiche. Il restauro del contemporaneo è un tema sempre più centrale e si lega indissolubilmente agli ambiti della conservazione, della promozione e della valorizzazione delle opere d’arte e di design, tematiche care a tutte le realtà coinvolte nel progetto". All’interno di Mind, la Triennale ha già avviato dei programmi per il restauro degli oggetti di design della sua collezione permanente che ora sono esposti nel Museo del Design Italiano.
Ha realizzato altre attività, come l’ installazione realizzata dallo studio internazionale Diller + Scofidio, che dopo essere stata presentata nell’Esposizione Internazionale del 1986 è ora finalmente di nuovo visibile, grazie alle attività del laboratorio di restauro di Triennale, nella mostra Home Sweet Home (in corso fino al 10 settembre 2023). "È motivo di grande soddisfazione aver portato a termine la creazione di un laboratorio insieme a Triennale Milano - dichiara Angelo Crespi, presidente di Valore Italia -. Il progetto, avviato nel 2021, era ambizioso ma necessario. Quello che ci sembrava futuro si è realizzato. Siamo contenti di poter dare la possibilità ai restauratori del futuro di interfacciarsi con il restauro dell’arte contemporanea e del design, ambito ricco di nuovi scenari, per le tecniche e le teorie, che obbliga a dialogare con materiali che sfuggono alla tradizione, nati per vivere il presente".