La trans ha denunciato i vigili Si è fatta refertare in ospedale: "Ferite da manganello alla testa"

Bruna, la transgender aggredita dagli agenti della polizia locale, ieri ha incontrato il suo legale. Intanto per domani alle 17.30 è stata organizzata una manifestazione di solidarietà in piazza Duomo.

La trans ha denunciato i vigili  Si è fatta refertare in ospedale:  "Ferite da manganello alla testa"

La trans ha denunciato i vigili Si è fatta refertare in ospedale: "Ferite da manganello alla testa"

di Anna Giorgi

La denuncia è pronta, è stata formalizzata ieri, in serata dalla transessuale Bruna e consegnata all’avvocato che la difende. La denuncia che sarà depositata in Procura nelle prossime ore. "Ha una brutta ferita alla testa col sangue raggrumato, compatibile con una manganellata, è sconvolta, triste, depressa, piange e non riesce proprio a rivedere il video che ha ripreso quella scena", ha spiegato l’avvocatessa Debora Piazza, che l’ha accompagnata anche al Svs della clinica Mangiagalli per avere il referto sulle lesioni subite: proprio il referto sarà "fondamentale" per la denuncia ed è necessario a definire il reato. Senza il referto e soprattutto senza la denuncia sarebbe stato impossibile procedere.

Intanto la transgender vive con la paura di avere ritorsioni o, ancora, che qualcuno le faccia del male. Con la denuncia che, come ha chiarito l’avvocatessa Piazza, sarà "depositata in Procura il prima possibile", dopo il referto medico, potrà proseguire senza problemi di improcedibilità l’inchiesta aperta dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Giancarla Serafini per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione, nella quale nei prossimi giorni dovrebbero essere iscritti i nomi di almeno tre dei quattro agenti della Locale. L’avvocatessa ha chiarito che la donna, nel colloquio del pomeriggio nello studio legale, ha fornito "tutte le informazioni utili". In sostanza, ha reso la versione che aveva già dato al parco Trotter: quel mattino lei stava solo "urlando", niente più "di qualche schiamazzo", mentre gli agenti, dopo averla caricata in auto, si sono fermati in via Custodi e hanno voluto "darle una lezione", senza che lei "in alcun modo avesse fatto nulla". L’avvocatessa ha aggiunto: "Non l’hanno neanche soccorsa dopo averla pestata, anzi l’hanno tenuta al comando per ore".

Sarà importante anche acquisire e visionare le immagini delle telecamere di via Castelbarco, dove si è fermata l’auto dei vigili, per verificare la credibilità delle contrapposte versioni. Per le iscrizioni nel registro degli indagati per lesioni aggravate dall’abuso della pubblica funzione probabilmente di tre dei quattro agenti della Polizia locale (un’agente donna sembra non aver preso parte al presunto pestaggio) si attende ancora in Procura una relazione con l’identificazione precisa dei vigili in relazione a ciò che si vede in almeno una decina di video realizzati dagli studenti universitari.

Nella relazione del capopattuglia, trasmessa agli inquirenti, è stato spiegato che i due agenti che avevano caricato sulla loro auto la donna (l’altra macchina seguiva dietro) si sono fermati in via Castelbarco perché lei si era provocata delle ferite sanguinanti, anche sbattendo la testa contro le protezioni in plexiglass interne, e sembrava svenuta. Una volta aperta la portiera, li avrebbe aggrediti con calci prima di scappare fino in via Sarfatti. Importanti saranno anche i filmati delle telecamere del parco Trotter dove gli agenti erano intervenuti per una segnalazione di schiamazzi.

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