Alberto
Mazzuca
Nel dibattito sul programma della Meloni premier di una coalizione di centrodestra simile al Partito Repubblicano conservatore americano (un’idea, bisogna riconoscerlo, di Berlusconi), forse è il caso di ricordare che nelle grandi città avviene un fatto paradossale: c’è più lavoro ma un solo stipendio per mantenersi non è sufficiente, ce ne vogliono due. Già, è paradossale ma se non entrano in casa due salari è molto difficile, quasi impossibile, vivere in maniera dignitosa. Questo discorso porta ad una conclusione: il reddito di cittadinanza ha un valore molto positivo perché se una persona ha un lavoro (e non con uno stipendio da fame), può lavorare senza quell’aiuto. Ma se uno lavora e non è retribuito il giusto, allora quel sostegno economico è necessario. Lei sembra aver già messo le mani avanti: nella prossima legge di bilancio ci saranno misure per accrescere il reddito disponibile delle famiglie. Bene, vedremo. Ma altre dichiarazioni della Meloni vanno soppesate con realismo. Come la lotta all’evasione fiscale. Dal dopoguerra tutti i governi l’hanno annunciata e sappiamo tutti che è finita in niente, addirittura abbiamo avuto anche nella nostra storia recente presidenti del Consiglio con un bel po’ di soldi nascosti nei paradisi fiscali. Ha bisogno di approfondimenti anche il progetto di tagliare gradualmente di cinque punti il cuneo fiscale in favore delle imprese e dei lavoratori. Il progetto è interessante ma quali sono le coperture finanziarie? Delle due l’una: o si ricorre al deficit o si tolgono risorse destinate a qualche altra cosa con il rischio di tagliare alla fine lo Stato sociale in un Paese che si ritrova con un welfare già compromesso. Il tutto con una spada di Damocle sulla testa: l’offerta di gas e di energia. Ora i prezzi sono calati grazie al bel tempo e gli stoccaggi sono pieni ma c’è sempre il nodo della volatilità che blocca la programmazione del sistema industriale e gonfia le utility di derivati. La Germania ha già nazionalizzato Uniper, la Francia Edf. E il governo liberista della Meloni?