di Paolo Mattelli
Passa all’attacco la Solter srl dopo la pubblicazione della sentenza del Tar della Lombardia il 23 maggio scorso ha accolto le istanze dei no-discarica revocando le autorizzazioni rilasciate da Città Metropolitana. L’azienda proprietaria delle Cave di Casorezzo grida al complotto e alla mistificazione dei fatti " Il Tar ha annullato unicamente - spiegano dall’azienda - la previsione di attività di recupero in R5 per la realizzazione della viabilità confermando in toto la legittimità della autorizzazione e la realizzabilità della discarica". Un quadro diametralmente opposto a quello diffuso ieri dagli amministratori locali che di fatto ribalterebbe la situazione a favore della Solter srl tutt’altro che scoraggiata dalla sentenza del TAR. Stando a quanto precisato dall’azienda la revoca delle autorizzazioni non sarebbe generalizzata a tutto l’intervento di ripristino ambientale ma piuttosto a quella porzione di lavori relativa alla realizzazione dei sentieri utilizzando i materiali di recupero della discarica stessa. Bruno Bella, patron dell’azienda con sede a Paderno Dugnano, è un fiume in piena e tralasciando il fairplay si scaglia contro gli amministratori accusandoli di fornire informazioni non corrette.
"L’ennesimo tentativo di promuoversi attraverso il dileggio e la diffamazione ha, questa volta, superato ogni limite della decenza – prosegue nella replica alle dichiarazioni dei sindaci di Busto Garolfo e Casorezzo – giungendo finanche a proclamare un successo inesistente e sostenere così una campagna di contrapposizione finalizzata unicamente alla conservazione di un consenso elettorale e propagandistico condiviso da una sparuta minoranza di cittadini ed alimentato con i soldi dei contribuenti per il solo soddisfacimento di ambizioni personali".
Frasi che cadono come un macigno sulla testa di Susanna Biondi e Pierluca Oldani, che già avevano dichiarato totalmente chiusa o quasi l’intera vicenda. È paradossale che su un’unica sentenza si contrappongano due interpretazioni totalmente opposte, da un lato gli Amministratori che hanno celebrato la vittoria del ricorso e dall’altro la Solter srl che rivendica un esito della sentenza quasi totalmente a suo favore. Bruno Bella in ogni caso non intende fermarsi, questa volta vuole andare fino in fondo. "Procederemo con tutte le iniziative intese ad individuare le responsabilità degli autori e sostenitori di questa ennesima, grave politica della sistematica falsificazione strumentale di situazioni, ed ora, addirittura di sentenze".
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