La (semi) apertura dopo la tempesta Parchi e giardini, ecco dove si può

Da oggi in alcune zone riammessi i visitatori, ma nelle principali resta il disagio e il divieto d’ingresso. Viaggio tra milanesi e turisti di mezzo mondo ancora costretti a vedere piante e fontane dai cancelli chiusi .

Parchi semi-aperti. In anticipo sulla previsione del sindaco Beppe Sala, che dopo la tempesta aveva promesso la riapertura per fine mese, da oggi qualcuno riaprono. Dopo la rimozione degli alberi caduti e le verifiche tecniche, torna ad essere consentito l’accesso ai giardini della Guastalla e a quelli intitolati a Pippa Bacca, Franco Verga e Oreste del Buono, alla Rotonda della Besana, a Villa Finzi e Villa Litta, al Trotter, Citylife, al parco dedicato a Nicolò Savarino e di via Chiesa Rossa, al Boscoincittà. Ad essere aperte anche le aree verdi all’ingresso dell’ospedale di viale Monza e nelle vie Zanoia, Guerzoni, Val di Bondo, Sant’Arnaldo, Medardo Rosso-Boltraffio-Farini.

"Serve un piano di interventi mirati per garantire che parchi e spazi verdi rimangano aperti e siano sicuri per i milanesi" l’auspicio dell’assessore regionale al Territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi. "Le verifiche e la messa in sicurezza delle aree verdi proseguono senza sosta, e siamo certi che nei prossimi giorni saremo in grado di riaprirne altre per arrivare quanto prima alla totalità", assicurano la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessora al Verde Elena Grandi.

Per i grandi polmoni verdi cittadini però rimane ancora in vigore l’inagibilità. Triplo disagio ai Giardini Indro Montanelli dove sono chiusi il parco, il Planetario e il Museo di Storia Naturale. Benedetta Vita ieri è venuta in corso Venezia per rivedere la collezione museale ma è costretta a inforcare la sua bici per tornarsene indietro: "Un’ordinanza davvero troppo restrittiva" sbuffa. Maria - "Regina Cleopatra" come si fa chiamare su Instagram - è una habitué dei giardini di Porta Venezia e ha deciso di fare un video di denuncia: "Per chi come me a 73 anni non va in vacanza, il parco, col suo bar all’interno, è un presidio di socialità".

La prende con più filosofia Carlo Giove, uno dei tanti runner: "Si può correre anche sul marciapiede ma le articolazioni ne risentono causa asfalto… Ad ogni modo c’è poco da arrabbiarsi". Meno clementi i turisti che incrociamo all’ingresso del Parco Sempione. Un "avviso importante" in italiano, lingua che la maggior parte degli stranieri non comprende, li getta nello sconforto. "Anche in Olanda ci sono le tempeste ma, se ci sono danni notevoli, i parchi rimangono chiusi una settimana. Non un mese…" dice il turista Simon Yoster. "La situazione è seccante. Qui milanesi e turisti possono godersi un po’ di ombra, riposarsi, mangiare qualcosa sull’erba. Andare al bar? Non è la stessa cosa. E, soprattutto, non è gratis" sottolinea Hussein Roja, studente di Ingegneria di origine pachistane.

Annamaria Lazzari

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