Moroni
Prendo il treno dopo dopo tanto tempo e faccio un incontro del tutto imprevisto e molto simpatico. Davanti a me è seduta una ragazza, dovrei dire una ragazzina. E’ immersa nella lettura di un libro. Un po’ incuriosita, cerco di sbirciare la copertina. Quando ci riesco, vedo che è "Il Gattopardo". Curioso: la prima volta che l’ho letto mi trovavo anch’io in treno e frequentavo i primi anni di liceo. Che bello, penso fra me e me, trovare ancora qualcuno che legge un libro mentre è ospite delle ferrovie e che a farlo sia una persona così giovane. La ragazza legge con attenzione assoluta, senza interrompersi. E’ evidente che lo fa per interesse, per passione e non per adempiere un obbligo scolastico. Ho l’impressione che di tanto in tanto si soffermi su un brano in particolare. Quando chiude il libro, i nostri sguardi s’incrociano. "Lo ha letto?", mi chiede. "Sì, tanto tempo fa e avevo suppergiù la tua età". Trascorriamo il resto del viaggio parlando del romanzo di Tomasi di Lampedusa e dalla mia interlocutrice mi arrivano osservazioni acute, profonde. All’arrivo in stazione mi sento di ringraziarla. Adesso sono a casa. E cosa faccio? Rileggo "Il Gattopardo".
Maria Luisa Corti, Milano
Da Maria Luisa Corti, preziosa e ormai affezionata corrispondente, giungono ogni volta spunti interessanti che condividiamo con piacere. Magia del treno, dovremmo dire a commento della sua mail, unita alla magia eterna della grande letteratura. E’ una bella cosa pensare che il binomio fra treno e lettura esista ancora. Allora grazie a Maria Luisa e alla giovane lettrice con l’augurio, a quest’ultima, di tanti viaggi in treno in compagnia di tanti libri.
gabrielemoroni51@gmail.com