
La rabbia di Maurizio Campagna "Non ci arrendiamo, ricorso alla Cedu"
di Andrea Gianni
Maurizio Campagna, fratello di Andrea, agente della Digos di Milano assassinato nel 1979 dai Pac di Cesare Battisti e Luigi Bergamin, parla di una "cantonata micidiale" da parte della giustizia francese, che vanifica decenni di battaglie dei familiari delle vittime per avere giustizia. Ieri è andato a Roma, anche per fare il punto con gli altri dirigenti dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e valutare la strada di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro la decisione della Corte di Cassazione francese di negare l’estradizione dei dieci terroristi degli Anni di piombo fuggiti oltralpe e arrestati alla fine di aprile 2021. "Il nostro presidente, Roberto Della Rocca, ha parlato con Meloni e Nordio – spiega Campagna – il ricorso è l’ultima possibilità per avere giustizia. Noi, dopo questo schiaffo, non ci tiriamo indietro".
Tra i dieci “salvati“ dalla Cassazione c’è anche Bergamin, in passato militante dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) e condannato per concorso morale negli omicidi commessi da Cesare Battisti del maresciallo Antonio Santoro e dell’agente Andrea Campagna, avvenuti nel ‘78 e ‘79 a Milano. "L’unica nota positiva è che almeno Battisti è in carcere e sta scontando la pena – spiega Maurizio Campagna –. I giudici hanno interpretato male la dottrina Mitterand, è ovvio che queste persone ormai si sono rifatte una vita, ma prima hanno rovinato la nostra". Il ricordo torna al fratello Andrea, un "eroe" vittima di un agguato in via Modica, il 19 aprile 1979, fuori dalla casa della sua fidanzata. "Per noi è offensivo definire queste persone ex terroristi – conclude Campagna – perché lo rimarranno per tutta la vita. Chi si è pentito lo ha fatto solo per avere benefici".