La protesta dei ciclisti in strada. Sessantatré biciclette all’alba proteggono la pista dalle auto

Manifestazione in via Francesco Sforza accanto al Policlinico dopo le denunce di una cittadina. Il fenomeno: macchine in coda per evitare il ticket di Area C. "Abbiamo sollevato il problema".

La protesta dei ciclisti in strada. Sessantatré biciclette all’alba proteggono la pista dalle auto

Manifestazione in via Francesco Sforza accanto al Policlinico dopo le denunce di una cittadina. Il fenomeno: macchine in coda per evitare il ticket di Area C. "Abbiamo sollevato il problema".

Sessantatré biciclette per proteggere la pista ciclabile di via Francesco Sforza, ogni mattina invasa dalle auto. Il flash mob “ProteggiMi“, il sesto organizzato in città, ha avuto questo risultato ieri all’alba, al raduno organizzato tra le 6.30 e le 7.30: solo dueruote (con accanto i loro proprietari) e nessun mezzo motorizzato nel corridoio riservato ai ciclisti. "Sono molto riconoscente a tutti coloro che hanno partecipato. Le persone erano molte di più di quelle che ci aspettavamo e questo ci fa sperare in un futuro di maggiore convivenza e rispetto urbano", commenta Marta Castronuovo, ciclista che denuncia la situazione di via Sforza dalla scorsa primavera: serpentone di macchine accanto al Policlinico, coda "determinata dai dipendenti – aveva confermato l’ospedale – che accedono alla sede amministrativa, che apre alle auto alle 7.15". Verosimile che le macchine arrivino con largo anticipo per entrare in centro prima che scatti Area C (alle 7.30). Ieri, questo non è successo grazie alla “ciclabile umana“ promossa dalla rete “La città delle persone“ e altre realtà.

Ieri "sapevamo che nessuno avrebbe posteggiato, vista la manifestazione annunciata – conclude Castronuovo –. Non abbiamo altrettanta fiducia per lunedì ma oggi abbiamo comunque suscitato l’interesse sociale su una questione importante".

Marianna Vazzana