
La manifestazione dei giovani della Coldiretti Lombardia a Bruxelles: «No ai tagli»
"Giù le mani dall’agricoltura", dall’Adda a Bruxelles per protestare contro i tagli di Ursula von der Leyen. Così Elisabetta Tiraboschi, l’allevatrice 29enne di Vaprio che porta avanti l’azienda di famiglia, vacche da latte, all’Europa dice: "Non rubateci il futuro". Anche lei è fra i giovani imprenditori del settore che hanno protestato per denunciare il tentativo dell’Ue "di distruggere la produzione di cibo e la sicurezza alimentare, mettendo a rischio le fondamenta stesse della democrazia".
"Siamo qui a dire basta alla burocrazia europea che ci impedisce di lavorare - aggiunge la giovane allevatrice -. Vogliamo poter continuare a produrre cibo naturale e non di laboratorio, per garantire i consumatori. Con la guerra così vicina ai nostri confini, con le crisi causate dal clima e con la prospettiva dei dazi, continuare a produrre cibo è essenziale e non è accettabile che vengano tagliate le risorse della politica agricola comunitaria".
"Facciamo sentire la nostra voce per difendere il nostro futuro e quello dell’Europa - sottolinea Giovanni Bellei, delegato giovani Coldiretti Lombardia -. Abbiamo bisogno dell’Europa, ma non di un’Europa che mette in pericolo la nostra capacità produttiva e la nostra sicurezza alimentare tagliando risorse all’agricoltura, che non ritiene necessario pretendere il principio di reciprocità negli scambi commerciali, che impone norme sganciate dalla realtà o procedure burocratiche soffocanti". I giovani Coldiretti hanno esposto striscioni con Ursula von der Leyen nella sua "Vonderland", "una landa staccata dalla realtà", dal palazzo di Farm Europe a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione Europea. Sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza Navona, e con valore anche politico come il Senato. Un’iniziativa che arriva a pochi giorni dall’annuncio della stangata sui dazi che fa tremare il territorio per le ripercussioni che potrebbero avere sui campi e sulle stalle. Nella sola area metropolitana di Milano i bovini da latte sono 67mila spalmati in 247 aziende, ogni anno consegnano 351mila tonnellate di oro bianco, molto finisce in produzioni Dop, come il Grana Padano. Con la guerra commerciale un comparto a rischio come tutto il resto.