La prorettrice, l’astrofisico e il super-perito

Una poltrona per (almeno) tre al Politecnico. Ecco chi si è già fatto avanti per prendere il testimone di Resta. Candidature fino al 3 ottobre

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di Simona Ballatore

La prima a farsi avanti, candidandosi a guidare il Politecnico di Milano, è stata lei: Donatella Sciuto. Classe 1962, una laurea in Ingegneria Elettronica alle spalle (nel 1984 si aggiudicò pure il premio di più giovane laureata al Politecnico di Milano) e un dottorato alla University of Colorado, è citata tra le “Inspiring Fifty“, le 50 donne italiane più influenti nel mondo dell’innovazione. Dal 2013 è membro del Consiglio superiore della Banca d’Italia, è presidente del Consiglio di Sorveglianza della filiale di Milano e, dal 2018, anche in quello di Human Technopole.

Già prorettrice vicaria del Politecnico, Donatella Sciuto si candida ora a diventare la prima donna al comando nella storia dell’ateneo. Un’impresa tentata nel 2016 da Maria Agostina Cabiddu, che si fermò sulla soglia del 16%. In ballottaggio finirono allora Giorgio Guariso e Ferruccio Resta, eletto rettore col 56,6% delle preferenze pesate. Pronti a raccogliere il suo testimone, insieme a Donatella Sciuto, ci sono già altri due prof: Giulio Magli e Gianpaolo Rosati.

Il primo, classe 1964, è astrofisico e archeoastronomo. Laurea e dottorato in Fisica matematica all’Università Statale di Milano, carriera accademica cominciata al Politecnico, La sua specialità? Studiare le relazioni tra le architetture del passato e la volta celeste. Dieci anni di studi in Egitto, ha cercato di svelare i misteri anche della “stanza segreta“ del faraone Cheope, le sue ultime ricerche si sono spostate sulle piramidi cinesi e, col suo team, ha utilizzato anche le immagini satellitari per studiare l’orientamento delle antiche tombe giapponesi, arrivando a una conclusione inedita: i tumuli funerari sono orientati verso l’arco del Sole nascente, la divinità che gli imperatori giapponesi collegavano all’origine della loro dinastia. Verso dove saranno orientati, invece, i voti dei suoi colleghi politecnici il 2 novembre?

Terzo candidato alla guida dell’ateneo è il super-perito del ponte Morandi: Gianpaolo Rosati, nato nel 1960 a Novara, è stato il consulente della procura di Genova nell’indagine sul crollo, il 14 agosto 2018 ed è uno degli “strutturisti“ più noti d’Europa. Ingegneria civile e ambientale e tecniche della struttura sono le sue specialità. Alumnus del Politecnico, fu sua la migliore tesi di dottorato dell’anno 1990.

Una poltrona al Politecnico per tre, almeno per ora. Perché le candidature si chiuderanno ufficialmente a mezzogiorno del 3 ottobre. E c’è chi ventila anche un quarto nome nella corsa per il rettorato.

Prima votazione il 2 novembre, seconda il 10 novembre, ultima il 15. Poi l’eventuale ballottaggio, il 17 novembre. Quali sono le priorità che dovrà affrontare il futuro rettore del Politecnico di Milano? "L’attenzione all’attuazione del Pnrr è uno degli obiettivi importanti – ricorda il rettore uscente, Ferruccio Resta –. Nella storia del Politecnico, fra i rettori che si sono succeduti, c’è sempre stata la volontà di dare continuità mettendo del proprio, le proprie caratteristiche e sensibilità, spingendo anche sulle proprie motivazioni e passioni. Sono certo che esprimeremo persone di grande qualità".

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