REDAZIONE MILANO

La “parete degli abbracci“ elimina la distanza

L’installazione ha riscosso grande apprezzamento tra le famiglie che possono vedere i propri cari da vicino

Fresca di installazione e già super gettonata dai familiari: alla Vergani e Bassi la “parete degli abbracci“, "un modo diverso, e finalmente ravvicinato, di incontrare il proprio caro. Avevamo qualche perplessità: invece funziona. La distanza forzata di quest’anno ha fatto troppo male a tutti".

La “parete degli abbracci“ della Rsa gorgonzolese è allestita sul versante dell’ingresso e affacciata sullo splendido parco secolare. Vi si accede da un percorso laterale e riservato, previo appuntamento.

L’anziano attende dall’altra parte. E il ricongiungimento delle mani è commovente.

Dopo ogni incontro, in vista di quello successivo, la parte della parete utilizzata dai parenti durante la visita viene igienizzata in modo radicale, "sebbene prima della visita stessa venga espletato tutto il protocollo di rito, a partire dall’igienizzazione delle mani".

Non è una modalità di sola plastica, “asettica“ come molti potrebbero pensare.

"Assolutamente no – spiega il presidente della Fondazione Vergani e Bassi, Ernestino Mantegazza, con il direttore della struttura, Andrea Scuratti – . L’incontro ha una sua fisicità, ci si guarda e si parla da vicino. Ci si incontra, insomma. C’era una modalità possibile, questa, e abbiamo deciso di esperirla. In attesa di tempi migliori e di vera sicurezza".

Ecco dunque l’iniziativa che riapre, per come è ancora adesso possibile, la stagione del contatto ravvicinato.

Qui come altrove si medita di ripristinare le visite, almeno negli spazi esterni, con l’arrivo della bella stagione. Gli anziani patiscono, i familiari scalpitano. Ma la situazione è ancora molto fluida e la prudenza è l’imperativo categorico.

"Il timore è quello delle varianti – rimarca il medico Scuratti – . Qui, per il momento, è tutto sotto controllo. Ma sappiamo che in altre Rsa qualche positività è stata riscontrata, con buona pace della doppia dose di vaccinazione. Il dato che conforta è che in questi casi non vi sono stati sintomi seri".

Tutti vaccinati in quel di Gorgonzola. "Vaccinati al cento per cento, ospiti e personale – precisa Scuratti –. Lo screening è regolare, un tampone rapido ogni mese. Si va avanti, a dita perennemente incrociate".

Sono 89 gli ospiti attuali, fra ala vecchia e nuova. Un piano di quest’ultima è stato tenuto libero: avere delle stanze isolate si è rivelato prezioso nei mesi caldi della pandemia, "ci ha salvato. Sino a quando la situazione non sarà solida, una riserva di spazio che manteniamo".

Monica Autunno