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La palestra “Ludus Magnum” chiude per sempre

"Troppi stop, ristori scarsi, non voglio allenare via streaming". Il maestro Vergallo getta la spugna

Omar Vergallo, titolare della palestra Gymnasium Ludus Magnum, coi suoi piccoli atleti

Chiude i battenti una delle più quotate palestre di kick boxing. Aperta dal 2013 la Ludus Magnum di via Mortara per quattro anni ha portato a casa il maggior numero di medaglie nei campionati italiani di kick, oltre a diversi riconoscimenti per la Mma (con Tanio Pagliariccio, terzo nel ranking europeo). Ma il Covid, l’affitto stellare, il protocollo "ospedaliero" che non è riuscito ad evitare le lunghissime chiusure hanno avuto la meglio. "Hanno spento il sogno della mia vita" dice il maestro Omar Vergallo, 40 anni ed ex campione di arti marziali. Già insegnante in varie palestre con la sua squadra di combattimento, otto anni fa era riuscito ad aprire - nella zona dove è nato, Porta Genova - il suo “gymnasium”: "La palestra andava benissimo, avevamo fino a 400 soci di tutte le età, anche bimbi. Fino a quando abbiamo sentito parlare di Covid: io ero così preoccupato che ho deciso di chiudere prima del 23 febbraio".

Allo stop di tre mesi nel primo lockdown se ne aggiunge un altro "devastante" col Dpcm del 26 ottobre che manda in ibernazione le attività fino al 23 maggio. Il maestro Vergallo si rifiuta di dematerializzare le lezioni - "lo streaming va contro i miei principi" - ma invita a continuare ad allenarsi secondo un programma: "Avrei dovuto portare alle selezioni dei campionati italiani 29 atleti, alla fine sono stati nove. Gli esordienti del ring sono scomparsi. Le chiusure hanno avuto un impatto tremendo sui ragazzi: e non solo perché c’è chi è ingrassato di quindici chili". Alla fiacchezza dei corpi si accompagna quella "pigrizia intellettuale" di cui parlava Yukio Mishima: "C’è chi ha scoperto che stare sempre sul divano non era male. Altri mi dicevano che non si allenavano più per paura del Covid ma poi li trovavo sui Navigli a fare l’aperitivo senza mascherina". Le cose cominciano a complicarsi economicamente: "I ristori sono stati insufficienti. Solo di affitto pagavamo seimila euro al mese. I recuperi degli abbonamenti hanno ridotto le entrate al lumicino. Abbiamo riaperto il 24 maggio con la certezza che non saremmo potuti andare avanti". L’ultimo giorno di allenamenti al “Gymnasium Ludus Magnum” è stato il 30 giugno. "Adesso sto allenando gli agonisti nelle cantine" spiega il maestro Vergallo. Da settembre la squadra della Ludus Magnum sarà ospite della Daruma Pro, nuova palestra in zona piazza Napoli. "Ma se ci fosse una terza chiusura sarebbe la pietra tombale per tutto lo sport". Annamaria Lazzari