La minestra riscaldada la me pias nò

Emilio

Magni

A mi la minestra riscaldada la me pias nò. La sa de fümm: ecco la lapidaria battuta del Carletto che ha improvvisamente gelato la congrega degli amici, tutti tifosi dell’Inter, riuniti nella sede dell’ "Inter club". Fino a quel momento l’atmosfera era stata euforica, allegra. Poi c’è stata l’inaspettata battuta del Carletto. Ma cosa è accaduto di tanto dirompente? L’atmosfera che avvolgeva la riunione dei supporter neroazzurri era festosa perché ormai era certa la notizia secondo la quale il grande goleador Romelo Lukako sarebbe tornato a giocare nella "sua" Inter. Il bomber che aveva dato tante soddisfazioni e aveva fatto salire alle stelle il morale della tifoseria ma poi era stato ceduto a una società inglese, aveva voluto a tutti i costi (compreso quello di vedersi ridotto l’ingaggio) tornare a Milano. Questa decisione aveva riportato in alto la felicità della tifoseria, compresi quasi tutti gli amici radunati, quella era, all’"Inter club". Non tutti, però. Infatti il volto del Carletto non solo era buio ma aveva tutta l’aria di esprimere un dissenso bello e buono. "Perché quella faccia lì?", gli hanno chiesto. Ha risposto che la minestra riscaldata non gli è mai piaciuta. Secondo Carletto infatti vi erano molti dubbi su un ritorno del bomber Lukako ai gli alti livelli di un tempo. Insomma su questo rimpatrio si posavano molte incognite. Dunque: "A mi la minestra riscaldada la me pias nò". Un tempo si adoperava questa locuzione anche quando un amicizia si interrompeva. Nonostante poi "si faceva pace" non diventava mai più come prima perché era venuta meno la fiducia e per quanto si possa ricostituire rimane sempre un dubbio o un sospetto. Nel nostro caso quindi l’amicizia a rischio di non ripetersi, era quella tra i tifosi e Romelo Lukako. La reazione dei tifosi radunati al "club" però è stata quasi violenta contro il povero Carletto. Ha fatto arrabbiare pure me, vibrante e viscerale tifoso interista, quando mi hanno raccontato l’episodio.

emiliomagni@yahoo.it

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