MAURIZIO
Cronaca

La meraviglia quotidiana dell’abituale camminatore milanese

Il camminatore urbano Maurizio Cucchi riflette sulle trasformazioni della città: dal mancato rispetto degli spazi pubblici all'aumento delle richieste di elemosina. Un'analisi critica che invita alla riflessione sulle dinamiche urbane contemporanee.

La meraviglia quotidiana dell’abituale camminatore milanese

Il camminatore urbano Maurizio Cucchi riflette sulle trasformazioni della città: dal mancato rispetto degli spazi pubblici all'aumento delle richieste di elemosina. Un'analisi critica che invita alla riflessione sulle dinamiche urbane contemporanee.

Cucchi

Per il normale camminatore di città, è tutto come sempre è stato? Non direi, visto che molte cose sono cambiate, e non sempre in meglio, e lo dico senza voler essere pedante…Un piccolo fastidio è per esempio causato da chi, magari aggirandosi su un marciapiede largo due o tre metri, procede in compagnia di tre o quattro e costringe il passante anche singolo a scendere dal marciapiede pur di non spostarsi. La percezione dell’altro, insomma, è sempre più irrilevante. Per non dire di chi va in bicicletta sul marciapiede…La bici era un tempo un mezzo civilissimo, mentre ormai…E l’altro giorno, addirittura, uno mi è venuto addosso facendomi cadere, tra le mie imprecazioni inevitabili.

Un fatto nuovo e a volte divertente è quello dei sempre più numerosi tipi che si aggirano chiedendo aiuto, diciamo pure: elemosina. Io sono francamente ben disposto, sebbene qualcuno tenda ad approfittarne. Girando quasi sempre negli stessi dintorni, per esempio nell’amato corso Genova, sono abituato a certi incontri, pressoché quotidiani. Infatti considero un certo mio obolo, alla stregua di un piccolo dovere urbano, o, se vogliamo, una specie di microtassa del normale pedone milanese. Così mi tengo a portata di mano qualche monetina per poter accontentare questi personaggi a me già da tempo ben noti, e che magari si presentano con il buffo alibi di qualche libro tra le mani. A loro si aggiungono, peraltro, mendicanti occasionali, diciamo così: avventizi, verso i quali, nel mio egoismo (?), non mi sento in obbligo… Certo, non mancano i più tradizionali tipi sdraiati per terra con tanto di berretto spalancato, ma in genere la mia crudeltà o insufficiente disponibilità mi consente tranquilla e vile indifferenza… Insomma, l’abituale camminatore o flâneur di città non può non rilevare alcune novità, che non mancano di rendere più pittoresco il cammino, in attesa di ulteriori, futuri sviluppi possibili. Il che, in fine dei conti, induce sempre più il pedone a muoversi e passeggiare curioso.