La ludoteca va a Cesano: "Ci hanno voltato le spalle. Qui un canone simbolico"

La Città del gioco era stata aperta nel 1994 in via Forze Armate "Col Covid debiti per 50mila euro, il Comune non ci ha dato spazi".

La ludoteca va a Cesano: "Ci hanno voltato le spalle. Qui un canone simbolico"

La ludoteca va a Cesano: "Ci hanno voltato le spalle. Qui un canone simbolico"

"La Città del Gioco", per decenni in via Forze Armate, ha trovato la sua salvezza e una nuova opportunità in provincia. Condannato a chiusura, lo storico pub-ludoteca dove generazioni si sono divertite è risorto quest’anno a Cesano Boscone, dopo un triennio difficilissimo contrassegnato dalla pandemia, da uno sfratto e un debito monstre arrivato a sfiorare i 50mila euro. "Milano ci ha voltato le spalle", commenta amareggiato il titolare Luigi Iorno, 70 anni, "mago" dei giochi: ha aperto nel 1984 la prima ludoteca in Italia, "Ore Felici" in via Gigante, zona San Siro. L’avventura de "La Città del Gioco", non lontano da Primaticcio, è iniziata nel 1994 con uno spazio gigantesco da 500 metri quadri e una collezione di oltre mille giochi da tavolo.

"Le cose sono andate bene fino a quando è scoppiato il Covid. Nel 2020 il fatturato è crollato: la ludoteca è un’attività in presenza, basata sulla socialità e la condivisione, e ci siamo dovuti fermare. Intanto però le rate d’affitto (5mila euro al mese) non saldate si sono accumulate fino a quando è arrivato lo sfratto esecutivo". Iorno ha bussato a tutte le porte ("il Municipio 7, il Comune") per ottenere uno spazio alternativo a Milano: "Ma non siamo neppure stati presi in considerazione non essendo riconosciuti né come esercizio storico, avendo cambiato indirizzo, né come associazione, essendo un’attività privata. Quanto al mercato, i canoni erano alle stelle, persino nel periodo Covid: i proprietari preferivano tenere i locali vuoti piuttosto che venirmi incontro". A salvare la ludoteca è stato il comune di Cesano Boscone, che ha accolto l’attività in uno spazio pubblico in via Trento. "Era un edificio in disuso da anni, il bando era andato deserto due volte. Il nostro progetto è piaciuto e c’è stata un’assegnazione diretta. Il canone? È simbolico, poco più di 5mila euro all’anno, per 300 metri quadri". "La Città del Gioco" non è un posto solo per giovani: si può giocare alle (introvabili) edizioni vintage di "Trivial Pursuit", "L’isola di fuoco", "Hero Quest", "Risiko" che su eBay sono rivendute a prezzi stratosferici. "I collezionisti mi hanno offerto un sacco di soldi per i titoli fuori commercio ma io non me ne separerei mai" conclude Iorno. Annamaria Lazzari